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Io a volte mi domando se abbia senso considerare questa una forma di partecipazione utile e virtuosa.

Premesso che tutte le opinioni sono legittime, ci sono temi su cui, prima di commentare o peggio ancora di sputare sentenze di condanna definitive, bisognerebbe come minimo informarsi, documentarsi.

Invece - come ha giustamente sottolineato qualcuno - sembra che, anche in materia di sicurezza stradale, se qualcuno dice che la luna è una forma di parmigiano, c’è subito qualcun altro che apparecchia la tavola...

Tutti si sentono liberi di rilasciare al vento le proprie opinioni, non importa quanto fondate e documentate.

E avanti così, nello splendido caravanserraglio, nel bla-bla da bar dello sport.

Al punto che, persino il Legislatore, non si sottrae. Riporto un passaggio testuale del verbale della seduta dove è avvenuta la inopinata soppressione dell'emendamento sul senso unico eccetto bici:

"[...] Roberta OLIARO (SCpI), in qualità di cofirmataria dell’emendamento Vitelli 8.1, evidenzia che la soppressione dell’articolo 8, richiesta da tale emendamento, è motivata essenzialmente da ragioni di sicurezza, in quanto da ciò che è emerso anche da verifiche effettuate con gli organi di polizia, la facoltà concessa alle biciclette di circolare contromano rischierebbe di raddoppiare la violenza dell’impatto."

Lo statista si trasforma in uno statistico.

Punto, fine della storia. Per fortuna c'è anche chi riesce a riderne.

Io continuo a ritenere che serva meno emotività e più razionalità (anche) nelle scelte di governo della mobilità.

E suggerisco la lettura dell'articolo linkato.