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Inviato da avatar Andrea De Gradi il 08-09-2014 alle 12:30

Insomma, in Italia c'è una cultura diversa da quella della Germania, quindi le leggi che "liberalizzano" la bicicletta non si possono fare, in Italia mancano le leggi che "liberizzano" la bicicletta e dunque questa viene comunemente vista come un giocattolino per pochi e trattata di conseguenza, dunque in italia c'è una cultura diversa da quella della Germania e quindi le leggi che "liberalizzano" la bicicletta non si possono fare.

Andiamo avanti con questo discorso all'infinito o ad un certo punto ci vogliamo fermare?

Poi lui dice: "Ma volendo fare il bene dei ciclisti finiremmo per metterli a rischio", che dati ha per poter dire che sarebbero a rischio? E se io dicessi che invece il controsenso ciclabile li metterebbe in sicurezza? Lui ha ragione solo perché un suo amico ha deciso di nominarlo ministro? Come può bocciare una proposta così importante portando un parere così banale? In poche parole il ministro, con grande senso di democrazia, ci ha risposto: "Il provvedimento è sbagliato e non va fatto perché ho deciso che è sbagliato".

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