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Inviato da avatar Alfredo De Giorgi il 13-09-2014 alle 18:16

Beh abito anch'io nella stessa zona ovvero al confine del parco. Le zone più belle di Milano fuori di alcun dubbio. Ho provato, raramente, a percorrere quella ciclabile ma è impraticabile. Ci sono pedoni costantemente in mezzo, o bambini, passeggini gente che fa running. Impraticabile, sporca, vetri foglie ... Inoltre la stessa appena arriva all'arco finisce nel nulla + totale. Poi se devi andare verso il centro non ne esiste traccia di continuità. Sono stato proprio l'altra sera al ristorante argentino probabilmente vicino a casa tua, e sono arrivato in bici. Un vero incubo la strada .. (arrivavo da zona duomo) 

Non essendoci quindi un percorso adeguato passo regolarmente sulla strada nettamente più sicura. Da quando è stata chiusa piazza castello questo passaggio è impedito e comunque si interseca con pedoni in modo inacettabile.

Se in Olanda o Danimarca un pedone osa mettere piede su una ciclabile per prima cosa non ci riesce perchè verrebbe investito/insultato subito e quindi deve fuggire il più velocemente possibile e stessa cosa vale per un auto che solo osasse calpestarla, vengono prese a calci ed a pugni. Provatele se vi capita,

Quelle sono ciclabili ed i suoi utenti ciclisti. Quelle sono città dove la mobilità ciclistica è fattibile, veloce ed efficiente in adeguata sicurezza. Se solo un ciclopedone fosse sulla ciclabile gli passerebbe la voglia di pedalare senza imparare prima adeguatamente.

Qua in Italia, nazione del ciclismo, la stramaggioranza della popolazione non ha neppure idea di cosa voglia dire pedalare appena sul serio, ma fortunatamente la tendenza sta lentissimamente cambiando, pur ostacolata da chi progetta la viabilità che ignora l'esistenza del ciclista e da automobilisti che oltre a non sapere andare in bici neppure sanno guidare la macchina.

A Londra, città fenomenale, hanno fatto una scelta meravigliosa, che da noi sarebbe vista malissimo. Tale scelta prevede uno spazio per le bici al semaforo davanti alla linea di fermata delle auto. Queste sono nazioni civili. Ovviamente chi le usa non è il nostro ciclopedone ma sono urban bikers. Qua vi immaginate a mettere le bici davanti ai semafori con le auto che non vedrebbero l'ora di stirarli tutti e subito ? E' come sperare che a Napoli qualcuno butti la monnezza in modo corretto. Siamo inidietro come un paese del terzo mondo ma il primo a non portarci verso la "luce" e il nostro governo, le nostre amministrazioni locali e con questo non voglio dire che non ci sia nessuno che la veda giusta ma che non c'è nessuno che possa farla giusta perchè la media è ferma all'età della preistoria.

Eppure questa è una citta che mette la bici davanti e non dietro in fondo a tutti, pedoni inclusi, come da noi.

O si attua un cambio culturale vero e non a parole oppure è completamente inutile fare le cose che si stanno facendo ora. Se io salissi a 35 km/h sulla "ciclabile" di viale Tunisia minimo mi schianterei con qualche pedone, gli incroci non sarebbero percorribili in velocità e che ciclabile è allora ?

Si sta sulla strada, superando le auto, è pace. Ma intanto il comune ha gettato nostri denari per il nulla, anzi per fare l'opposto dell'interesse di chi si muove davvero in bici.

Sono esagerato ? No non credo proprio. La risposta viene data dalla quantità di bici che non usa ne userà mai le nostre "strutture" dedicate attuali che versano in stato di abbandono. Ma quanti anni dovranno ancora passare prima che questo semplice concetto venga assimilato ?

La pista ciclabile "protetta"  o considerata tale nei progetti attuali non è utilizzabile dai ciclisti ne per una vera mobilità alternativa.

La migliore pista ciclabile attualmente presente a Milano è quella disegnata sulla cinconvallazione interna, almeno dove non è stata cancellata e dove, vedi via carducci, alcuni hanno inserito delle protezioni. Figurati che naturalmente è anche quella indicata dai più come la meno adatta.  Proprio un mondo strano che ragiona alla rovescia.

E' ora di utilizzare progettisti ciclisti (non ciclopedoni) perchè altrimenti non è possibile avere idea delle reali necessità legate all'uso quotidiano del "fragile" mezzo, ma poi detto progettista deve anche poter lavorare e non essere continuamente ostacolato/modificato per poi giungere a progetti abortiti.

Io l'ho già detto più volte, vedremo in quanti useranno la ciclabile ora in costruzione al Castello .. da quel poco che ho visto io di sicuro non la userò. Si spera almeno che non ci venga negato l'uso della strada.

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