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Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 01-10-2014 alle 01:00

Mattina del 30 settembre 1994.

Implode (per l'effetto-tappo dei due piani fabbricati in cemento armato sopra il resto della casa costruita, anni prima, alla maniera antica) - a seguito di un'esplosione di gas metano in un appartamento - il palazzo di viale Monza, 112, Milano.

7 morti e 13 feriti (altri moriranno poi).

http://archiviostorico.corriere.it/...

La tragedia verso le 10 in una via di grande traffico: una donna dispersa, i pompieri hanno scavato tra le macerie fino a tarda notte

" un boato e il palazzo non c' era piu' "

viale Monza angolo via Boiardo, sei morti e quindici feriti nel crollo provocato da una fuga di gas

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ La tragedia verso le 10 in una via di grande traffico: una donna dispersa, i pompieri hanno scavato tra le macerie fino a tarda notte TITOLO: "Un boato e il palazzo non c' era piu' " Terrore, urla, macerie sulle auto al semaforo e corpi straziati Sotto l' edificio di sei piani c' era un bar paninoteca: i titolari sono sopravvissuti, ma hanno perso uno dei loro figli Milano, sei morti e quindici feriti nel crollo provocato da una fuga di gas - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - MILANO . Una fiammata seguita da una spaventosa esplosione verso l' alto dagli effetti devastanti. Poi, dopo una manciata di secondi, il crollo sulla strada di una larga fetta di un palazzo di sei piani costruito 50 anni fa. Terrificante il bilancio della tragedia provocata da una fuga di gas metano: sei morti, quindici feriti e un disperso. L' inferno, tra panico, urla strazianti, scene di disperazione e affannose ricerche a mani nude nel bar sotto casa investito da tonnellate di macerie, ha avuto come teatro ieri mattina viale Monza, una importante arteria a nord della citta' . Sulla strage sono state aperte piu' inchieste. Di chi la colpa? Sara' la magistratura a stabilirlo. Un fatto e' certo. Le testimonianze sono unanimi: nella strada, subito dopo il boato, c' era un fortissimo odore di gas. I tecnici dell' azienda elettrica municipale tendono, come accade in questi casi, a escludere responsabilita' dirette. Gli inquilini dello stabile squarciato puntano invece l' indice contro chi ha eseguito 6 anni fa i lavori di metanizzazione. Ma ecco la cronaca di una delle giornate piu' tristi di Milano. Sono le 9.46 di una giornata grigia e umida. Come al solito viale Monza e' battuto nei due sensi di marcia da decine di auto. Sui marciapiedi c' e' tanta gente: pensionati, casalinghe, operai. Al numero civico 112, proprio all' angolo con via Boiardo, c' e' un bar paninoteca che comunica con un tabaccaio. Il locale, gestito dalla famiglia Dublini, fa ottimi sandwich. Per questo motivo, tra mezzogiorno e l' una, e' frequentato da almeno un centinaio di persone. A quell' ora, per fortuna, e' semideserto. Dietro il banco ci sono padre, madre, due figli, una nuora e un ragazzo di bottega. Pochi i clienti, tra i quali Sara, 26 anni, che lavora da un odontoiatra; Franco Paparella, 30 anni, operaio e una signora anziana. Nella tabaccheria sta entrando Renata Colla, commessa di 45 anni. Ha al guinzaglio una bastardina di nome Snuppina che non ne vuole sapere di entrare in quel negozio. Abbaia, tira disperatamente il guinzaglio verso il marciapiede opposto. La donna si lascia convincere. Torna sui suoi passi, attraversa il semaforo e saluta un vicino di casa, il ragioniere in pensione Bruno Colombi, 55 anni, che sta andando all' edicola a comprare il giornale. Un istante dopo prende corpo la strage. "C' e' stata una fiammata . raccontera' un testimone . e una esplosione". Qualcuno fa in tempo a mettersi in salvo. Poi il palazzo frana seppellendo tutto e tutti. Renata Colla viene scagliata ad alcuni metri di distanza. E sotto choc, ma salva, grazie alla fedele compagna a quattro zampe. Poche metri piu' in la' vede il corpo straziato di Bruno Colombi. La scena e' apocalittica. Tra una fitta nube di polvere si distinguono i cadaveri di un altro pensionato, Vincenzo Franzoni, 62 anni, e della commerciante Maria Capelletti, 37 anni. Nello stabile l' esplosione apre una enorme breccia alta 26 metri e larga una trentina: lo spigolo sinistro sparisce. I muri e i pavimenti di sei piani crollano parte in strada, parte sul bar. In via Boiardo un cumulo di detriti investe e appiattisce 3 auto ferme al semaforo. Gli occupanti si salvano grazie alla solidita' delle lamiere. Al quarto piano, c' e' un uomo seduto su una sedia semisospesa nel vuoto. Ha lo sguardo inebetito. Potrebbe precipitare da un momento all' altro. Lo salvano i pompieri con l' autoscala. All' interno del bar, Sara si sottrae alla trappola mortale correndo verso la tabaccheria. La famiglia Dublini trova riparo in uno sgabuzzino. Si salvano tutti, tranne Fabrizio, 25 anni: il suo cadavere verra' estratto dalle macerie nella notte. L' allarme e' immediato. I tempi dei soccorsi, nonostante il traffico congestionato, sono da record. Si apre una generosa gara di solidarieta' : poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, vigili urbani, volontari della protezione civile, passanti, extracomunitari e autonomi del vicino centro Leoncavallo scavano freneticamente tra le macerie fino a farsi sanguinare le mani. Alle 10.10 vengono ricoverati in ospedale i primi feriti. Alle 17 viene recuperato il corpo della moglie del parrucchiere all' angolo, quello di Concetta Modica, 47 anni. Mentre sul luogo del disastro giunge il ministro degli Interni Maroni, accompagnato dal prefetto Rossano e dal questore Carnimeo, viene estratto dalle macerie Daniele Pozzati, 18 anni, figlio di un negoziante, che abitava al quarto piano. Manca ancora all' appello Teresa Romeo, 60 anni, pensionata: viveva al sesto piano di quel palazzo che non c' e' piu' .

Chiarelli Paolo

Pagina 15
(1 ottobre 1994) - Corriere della Sera

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