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La Caritas può scegliere chi è meritevole di una mano e chi no come anche il sottoscritto.

Nella prossimità della chiesa, mi è stato richiesto un contributo da uno straniero dell'est che teneva in braccio un bambino che normalmente gioca con altri nei paraggi e che al momento doveva stare al gioco di quello sfruttatore. Successivamente mente avevo aperto il bagagliaio della mia auto, stesso personaggio con bambino che mi ripeteva la filastrocca. Ne è nato un piccolo alterco durante il quale gli ho fatto notare che era vestito meglio di me. Nei giorni successivi, visto che sono pensionato e giro nel quartiere (zona 8 pressi p.zza Diocleziano) ho notato lo stesso soggetto parlare con la stessa naturalezza di un manager al suo telefonino ed una seconda volta, l'ho beccato degustarsi un bel gelato nei pressi di un noto locale (via Castelvetro) che distribuisce quel genere di leccornia.

Evidentemente lo stato di indigenza ce l'ha, ma rimedia solo sfruttando il prossimo (visto che ha capacità di giovane attore) senza pensare di proporsi per qualche lavoro umile.

Confesso che con la fantasia l'avrei preso volentieri a calci nel sedere. Pertanto, se volete passare meno tempo possibile in purgatorio, cercate di contribuire con l'elemosina a chi lo merita. Io sarò all'inferno, ma la Caritas, per scoprire chi ha bisogno e chi no, per favore, mandi un volontario a vedere chi raccatta gli invenduti, frutta e/o ortaggi alla fine del mercato in via Fauchè o mercati similari! Troverà persone anziane indigenti più meritevoli; io li ho primi nella scala gerarchica senza dovermi avventurare in studi sociologici che lasciano il tempo che trovano.

Saluti.