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Inviato da avatar Giuseppe Maria Greco il 22-10-2014 alle 15:24

Credo che si stia facendo un po' di confusione. Si parla di: invasione; comunismo; professionismo della carità; criminalità; ebola ecc. Sono tutte parole che rappresentano paure, ed è istruttivo prenderne atto. Ma non sempre le paure corrispondono a delle minacce reali, spesso sono piuttosto ansie che, prodotte da una realtà che non si riesce a dominare, albergano dentro la persona. Il tentativo più diffuso per tentar di guarire dalla paura è quello di individuarne il colpevole, che può essere l'estraneo, il diverso sessualmente o politicamente, chi è nato in un'epoca diversa eccetera. Il risultato di questo tentativo è peggio della partenza: siccome il "colpevole" continua ad esistere (l'esperienza nazista ci ha insegnato che non è bruciando i libri che si distruggono le idee) all'ansia si somma l'impotenza, alimentata da quelli che, soffiando sul fuoco, traggono vantaggio economico o politico. Invito quindi a prendere atto della realtà concreta: perchè non utilizziamo un poco del tempo libero per andare al Centro aiuto di Ferrante Aporti, per parlare con i parrocchiani che fanno la distribuzione di vestiti e di cibo, per capire la differenza tra senzatetto senza dimora e senza casa, per incontrare quelli dei mezzi mobili, per sapere che il 30% delle persone che frequentano i dormitori sono italiani ecc.?

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