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Inviato da avatar Giuseppe Maria Greco il 26-10-2014 alle 00:49

Le domande di Bertini sono pertinenti. Tolta la patina di vaga protesta che le accompagna (protesta, giustificata per molti aspetti, che spero avrà modo di dissiparsi quando una partecipazione adeguata sarà realizzata), in sostanza progettano un tipo di partecipazione "vera", cioè non unilaterale (io amministratore ti propongo questo, tu fammi sentire cosa ne dici e poi io decido, oppure noi cittadini imponiamo agli amministratori di fare questo perchè il volere del popolo è sovrano) ma bilaterale (la proposta arriva da tutti i cittadini, siano essi eletti o elettori/residenti, ambedue verificano, correggono, migliorano, viene concordata una soluzione che viene seguita da ambedue le parti per risolvere i problemi che sorgono in corso d'opera, si chiudono i lavori nei tempi e con i costi approvati). Certamente Bertini ha presente che la bilateralità richiede un processo di maturazione di ambedue le figure partecipanti, cioè i cittadini/residenti e gli amministratori. L'ipotesi, che Oliverio Gentile ha segnalato su partecipaMi, relativa all'assegnazione di 1milione di euro/zona per la realizzazione di opere migliorative proposte dai residenti di ogni zona mi sembra, almeno in pectore, potrebbe rispondere a questa bilateralità. A patto che venga realizzata rispondendo adeguatamente alle domande poste da Bertini. A cui pongo però a mia volta una domanda: le stesse questioni non dovrebbero riguardare in misura adeguata anche i cittadini? L'assemblea di cittadini dovrà ad esempio essere indipendente e costituita da indipendenti, nel senso che il bene comune può essere interpretato dalla prospettiva particolare di ognuno, ma non in modo da ritenere che essa debba prevalere su quella degli altri. Ma forse questo attributo di indipendenza dei cittadini dovrebbe essere ulteriormente chiarito. Lo stesso vale per "Metodologie" e "Esperienza", che nello specifico dei cittadini ha tutt'altra consistenza di quella degli amministratori, ma che deve essere comunque chiarita. Eccetera. In sostanza, occorre lavorarci su.

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