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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 31-10-2014 alle 23:51

Incrocio le dita che siano fatte scelte a favore dei cittadini.

Ci sono alcuni punti in cui la penso diversamente: l'arbitro non mi è mai piaciuta come figura, e anche l'idea dell'equidistanza tra amministratori e cittadini non è condivisibile. Il motivo è semplice: i cittadini agiscono per se stessi (sia a livello personale che collettivo) ma anche gli amministratori agiscono per i cittadini. In linea teorica parlare di bilancio partecipato è una triste ridondanza.

Ogni bilancio dovrebbe normalmente essere espressione di ciò che i cittadini hanno chiesto. Compito dell'amministrazione dovrebbe essere solo quello di garantire il rispetto delle leggi in termini di legalità, sostenibilità economica ed equità. Purtoppo i nostri amministratori hanno evidenziato che è fin troppo facile per loro assegnarsi un compito e spendere i soldi dei cittadini, in nome dei cittadini, partendo da una propria idea personale.

Quindi vedo il soggetto terzo come un amministratore che si riavvicina alla funzione originaria. L'idea che il cittadino non ha le idee giuste per gestire i propri soldi non può essere un dogma. Anche fosse vero si deve lasciare una certa somma a disposizione dei cittadini per verificare le loro capacità e dargli modo di crescere e imparare a gestire i propri soldi.

Il soggetto terzo è quindi un esecutore competente del volere dei cittadini. Indipendente dagli amministratori e dipendente totalmente dal volere dei cittadini e dalle regole imposte dagli amministratori (approvate dallo stesso soggetto e in ultimo dai cittadini).

Un altro concetto, forse difficile da immaginare, è la selezione dell'esistente. Se qualcuno crea qualcosa che funziona poi la gente la sceglierà e comincerà ad usarla senza farsi troppe domande. In pratica, se qualcuno come RCM realizza un soggetto terzo in grado di essere punto di raccolta, discussione e pianificazione delle proposte popolari il bando diviene addirittura superfluo. Questo mette anche al riparo da eventuali giochi furbetti per mettere gli amici degli amici nei posti che contano. partecipaMi dovrebbe comunque sviluppare un suo spazio orientato al bilancio partecipato. Così i cittadini potrebbero esercitarsi a discutere non con finalità di protesta o lagnanza, ma consapevoli che serve una scala di priorità, una conoscenza approfondita e un rispetto del bilancio che ti porta non solo a dire cosa vorresti ma anche come lo vorresti veder realizzato. 

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