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Inviato da avatar Massimo Mulinacci il 04-11-2014 alle 13:47

Ho letto i due testi.

Complimenti per la chiarezza e per i molti esempi riportati.

Scrivo tutto quello che segue con intelletto ma anche di pancia, perciò non è detto che sia espresso con cura; abbiate pazienza.

Nel caso attuale del PB milanese, credo che sarebbe interessanti potersi dotare di alcuni mezzi specifici, per favorire l'adesione (in senso fisico :-) ) dei cittadini alla piattaforma.

Ad esempio poter fare una app di partecipami, dato che lo smartphone è veramente molto diffuso.

L'app permette molte cose all'utente, tra cui la possibilità di accedere in modo quasi istantaneo alle discussioni e altrettanto di essere avvisato in modo istantaneo delle stesse.

Personalmente ritengo che la facilità, la presenza e l'interattività veloce siano tecnologie che favoriscono, quasi stimolano il funzionamento della gemeinshaft, così come è descritta.

Ho visitato i siti di bipart, pbnyc, e fixmystreet.

Ma qui da noi, cittadini milanesi, le cose sono un po' strane. Ho notato, seguendo alcune discussioni, il disinteresse per un feedback, anche solo dalla comunità, unito ad una forte necessità di emersione personale o di semplice "assalto al fortino", per colpire e demolire.

Implementare il sistema di votazione dei progetti mi attizza, quello che potrebbe lanciare la piattaforma nella zona super partes potrebbe proprio essere la capacità di catturare le valutazioni / votazioni dei cittadini sui singoli progetti, proposti soprattutto di cittadini.

Non dico di vietare l'accesso alle associazioni, ma le associazioni sono qualcosa che vedo poco affine alla cittadinanza, una forma di aggregazione old-style, spesso e volentieri lobbistica.

In un PB milanese, le associazioni dovrebbero pesare quanto un cittadino. La cosa mi sembra poco possibile, visti i numeri della partecipazione alle diverse forme di PB riportate nei due documenti. Emerge con chiarezza che, tolti i cittadini attivi perlopiù rappresentanti di associazioni, lo spazio si fa pressoché vuoto.

Ma questo è ciò che mi fa star male; non accetto che vecchie forme di partecipazione, cioè le lobby, si impossessino, grazie alla tecnologia, di nuove forme di autosponsorizzazione e pubblicità. Nei decenni durante i quali ho seguito l'evoluzione della politica e della partecipazione, ho visto il reiterarsi di quelle pratiche, come ad esempio quelle che hai ben descritto di cinque stelle e popolo viola.

Allora bisogna stare addosso ai cittadini, con la promessa di una attività "win-win-un cicinin", perché alla maggioranza dei cittadini interessa spesso poter contribuire, dare qualcosa, piuttosto che prendere. Il caso del forum sulla sicurezza stradale, ci dice che il tema appassiona anche gli amministratori, oltre che ai cittadini. La viabilità è un'antica ossessione milanese; ma allora gli amministratori partecipano solo su temi "elettorali" e i cittadini su temi puramente "funzionali" o "emotivi"?

Che peso avrà questo su un PB milanese, per quanto ben fatto? faremo la fine di pbnyc, dove i progetti proposti superano quasi il numero dei votanti?

Bè, mi fermo. In sintesi propongo nell'immediato una app per smartphone, con la futura possibilità di esprimere un voto qualificato.

Possiamo rivolgerci al crowfunding, per sostenerla economicamente. Non ho dubbi che la risposta sarebbe positiva.

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