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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 09-11-2014 alle 00:19

Visto che il tempo è poco e qui scrivono in pochi metto quattro punti essenziali che dovrebbero essere adottati a livello nazionale ma anche localmente, un'area importante come la CM, può essere un esempio virtuoso da seguire.

1a) Appalti assegnati con pagamento diretto dal comune agli esecutori.

Gli appalti sono assegnati previa consegna di capitolati in cui sono indicate chiaramente le spese di materiale e personale superiori a 5.000 euro (anche se suddivise su cadenza mensile). Tali cifre saranno poi corrisposte direttamente dalla CM o dal comune che affida l'appalto.

In pratica nel capitolato della ditta farbutti per una strada da 70.000 ci sarà:

I° grado:

 

Operai: 20.000€ (luigi 2.500€/mese, Marco 2500€/mese, ecc)

Asfalto: 30.000€ (ditta franceschillo)

Protezioni: 10.000€ (ditta ferracci)

Vernice: 6.000€ (ditta bianchi)

Guadagno netto ditta farbutti: 4.000€

II° grado:

Ditta franceschillo:

Pietrisco 5.000€

Trasporto 3.000€ (ditta facchini)

Catrame 8.000€ (importato dalla piccicosi S.P.A)

Guadagno netto 4.000€

Ditta ferracci:

Ferro 4.000€ (ditta metal)

Guadagno netto ....

E così via...

L'immenso vantaggio è che così non vengono pagati tutti i soldi alla farbutti che poi magari fallisce o non paga i fornitori ma si ha la certezza che i soldi arrivino a chi fa il lavoro. Troppo spesso il lavoro alla fine lo fanno due immigrati irregolari sottopagati in subappalto, mentre il grosso della cifra resta al titolare della fantomatica ditta che è bravo solo a vincere l'appalto.

A pensarci, tutti i soldi dati in tangenti sono soldi in più. Extraguadagni che finiscono in tasca ad una sola persona e non servono a fare i lavori.

Se ognuno fosse pagato direttamente ci sarebbe la certezza che quel che è dichiarato in sede di preventivo è vero e nessuno si arricchisce sulla pelle degli altri.

1b) Patto per il buon lavoro.

Un garante (si spera onesto) a cui si rivolgono la CM e la ditta che si è aggiudicata l'appalto. Oggi evidentemente esistono delle leggi che permettono di pagare con colpevole ritardo le ditte che eseguono i lavori. Lavori che spesso sono lasciati a metà o si gonfiano nel prezzo.

Come detto i due soggetti possono affidarsi a un garante e siglare un patto per cui il pagamento delle opere è certo e immediato (la cifra è depositata presso il garante che si occupa dei pagamenti possibilmente come illustrato nel punto 1a); La ditta, tutelata, si impegna a ultimare i lavori nei tempi previsti e con la qualità promessa. In caso contrario, dopo verifica del garante, sa che sarà pagata solo per il lavoro effettivamente svolto.

Questo potrebbe riportare nel giro degli appalti pubblici parecchie ditte serie e oneste che oggi ne stanno alla larga perchè non c'è certezza di guadagno a fare le cose bene ma solo ad architettare truffe.

2) Moneta complementare.

L'euro ammazza i piccoli mercati. La CM è un piccolo mercato (rispetto al mondo globalizzato) ma abbastanza grande da supportare una moneta complementare pubblica.

Parte degli stipendi pubblici e dei pagamenti per i servizi potrebbero essere realizzate con questa moneta complementare, valida sul territorio della CM per pagare tasse, tariffe ma anche oggetti di uso quotidiano. Una moneta per il mercato interno, per stimolare i consumi locali e ridare liquidità all'economia.

3) Dazi chilometrici.

Sempre a protezione del mercato. Uguali per tutte le merci (e quindi non discriminanti). Esclusi i prodotti DOP, se c'è una merce che viene prodotta localmente, quella importata subisce un dazio in rapporto alla distanza rispetto al punto di produzione. Checchè se ne dica l'importazione da mercati lontani e con altre regole è un grave male che ci può portare alla rovina.

4) Prezzi minimi garantiti.

Stesso discorso. Una commissione prende in esame una scarpa prodotta nel territorio della CM secondo le normative e le leggi vigenti. La produzione di una scarpa economica risulta costare 10.00€. Bene, quello è il prezzo minimo di vendita. Se un prodotto simile viene venduto a meno è sequestrato poiché significa che è stato prodotto con materiali non a norma o comunque non rispettando le regole. Un database pubblico permetterà al cittadino medio di controllare e denunciare eventuali violazioni.

5) Database informatico unico dei cittadini.

Al diavolo la privacy. Le mie informazioni devono essere accessibili alla pubblica amministrazione. Basta andare dal medico per farsi fare un foglio da consegnare allo specialista che ci dà un altro foglio da riportare al medico che lo trasmette all'ospedale, ecc.

Se ho qualcosa da nascondere sarò io a chiedere di essere escluso dal sistema informatico.

Il 99% dei cittadini non ha nulla da nascondere ed è già schedato nei database commerciali.

La privaci serve solo a chi vuole infrangere la legge e farla franca.

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