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Inviato da avatar Mario Sartori il 27-11-2014 alle 09:34

Venerdi 22 novembre a Palazzo Isimbardi Fondazione RCM è stata ascoltata sui temi della partecipazione e dell'e-participation dalla Commissione Statuto del Consiglio Metropolitano. Abbiamo così avuto l'opportunità di presentare le nostre considerazioni sul particolare significato che, secondo noi, può assumere la partecipazione dei cittadini e degli enti e comunità locali dell'area metropolitana per un metodo di governo che sia davvero inclusivo e capace di ridurre il crescente gap di fiducia e di empatia tra la cittadinanza e chi governa.

Oggi si parla di Statuto ma il traguardo deve essere il far partecipare i cittadini, ma anche comuni grandi e piccoli che finora non hanno potuto collaborare fra loro, alle scelte che li riguardano ancor più direttamente: la qualità ambientale, i servizi territoriali, la mobilità intelligente, le opportunità di fare economia e dare/avere lavoro. Lo Statuto però è un passaggio importante. Con lo Statuto si determineranno nuove opportunità o si creeranno ulteriori zeppe, si apriranno nuove porte o si resterà ancorati all'impostazione gerarchica delle scelte politico/amministrative top-down, si potrà fare meno fatica o si dovrà continuare a remare controcorrente.

Nel nostro intervento abbiamo sottolineato tre aspetti: il ruolo fondamentale della partecipazione online, la necessità della continuità dei processi di inclusione superando  la concezione della partecipazione 'una tantum', la necessità di dare concrete possibilità per una partecipazione propositiva e capace di influire sulle scelte.

Abbiamo proposto il testo di due articoli da inserire nello Statuto su due aspetti che non compaiono nella bozza PIM/Università: il primo riguarda la partecipazione on line, il secondo l'introduzione del bilancio partecipativo.

Trovate tutto questo nel documento allegato che riassume l'analisi e le proposte che abbiamo trasmesso alla Commissione.

Vorremmo sapere cosa ne pensate, se abbiamo sbagliato l'analisi, se siamo stati troppo timidi o se stiamo pretendendo troppo, vorremmo capire con voi come l'esperienza e le potenzialità di partecipaMi possano diventare con la Città Metropolitana metodo e prassi della democrazia partecipativa nei prossimi anni.

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