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Villa Linterno detta cascina e le opere definite di “restauro”.

Il Comune di Milano ( riguardo il progetto di “restauro” dell'Ufficio tecnico del Comune di Milano) afferma che gode dell'approvazione e del sostegno non di un solo assessore , ma di tutta la giunta a cominciare dal sindaco.  Questo permette di dire che tutti gli altri non esistono, con mentalità staliniana il nemico deve essere distrutto ........ mandato in siberia. Esperti in URBANISTICA non hanno capito che il progetto di “restauro” non rispetta il vincolo di Monumento Nazionale dovuto ai locali medioevali inseriti nella cascina agricola e non rispetta neppure le accurate ricerche del Politecnico di Milano portate avanti dalle conclusioni di chi viene osannato. Troppi si fidano di “ALTRI” che si fidano di “ALTRI” che si fidano di “altri”.  Inoltre chi "garantisce il presidio" pretende di occupare, con pieno diritto, i locali medioevali inseriti nella cascina e quindi ha bisogno del riscaldamento e della luce elettrica oltre che dei gabinetti per potervi vivere . Nessuno menziona neppure le occupazione e luminarie realizzate durante la sospensione dei lavori cosiddetti di restauro.

Si vuole dar vita alla cascina agricola, si è convinti che si debbano realizzare e far funzionare gli impianti di riscaldamento, gli impianti elettrici e gli impianti idrici, senza rendersi conto che per intervenire in un Monumento Nazionale vincolato con DM 9.3.1999 siano indispensabili il consenso e l’approvazione di esperti in restauro coll’inevitabile presenza del C.T.U. del Giudice. Non ci si preoccupa se i locali medioevali verranno attraversati e calpestati dall'andirivieni di curiosi che vorranno dar vita ai locali del Petrarca in occasione dell’EXPO 2015.