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Sono, senza alcun dubbio, per la scelta di mantenere e ampliare l'erogazione di servizi (welfare) alle persone disoccupate, soprattutto over 40, 50, 60... anni: senza reddito, senza tutele, senza diritti, senza pensione (una pensione minima, sempre più lontana) e senza discriminare intere categorie di lavoratori, per esempio, le partite IVA non ordinistiche che oggi, a Milano e in Lombardia, sono la maggioranza dei lavoratori e che, conseguentemente alle politiche (non politiche) in atto, non vengono più assunti da nessuno e sono escluse da qualunque diritto.
L'inizio dell'istituzione del reddito minimo garantito, è un diritto che la città di Milano (in assenza dell'adeguamento che l'Europa chiede all'Italia dal 1992) deve iniziare a riconoscere ai cittadini ai quali è, praticamente, negato il diritto alla vita.
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