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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 20-08-2011 alle 19:26

Intanto...

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/08/20/news/expo-20636715/


IL CASO

Boeri: serve un tavolo per l’Expo sostenibile

La proposta: “Tutti i soci si riuniscano per rivedere il piano”. Per l’assessore, vista la crisi, vanno ridotti i costi generali. Assolombarda: nessuno si può aspettare il mecenatismo
di ALESSIA GALLIONE

La proposta arriva da Stefano Boeri: «Dalla prossima settimana tutti i protagonisti di Expo si ritrovino attorno a un tavolo per discutere del progetto. Bisogna partire dalla situazione di grande preoccupazione per tornare a un’Expo sostenibile dal punto di vista economico e ambientale». È lui, l’assessore alla Cultura con delega ai contenuti del 2015 che lancia l’idea: una riunione con Expo spa e tutti i soci per rivedere il piano, a partire dai bandi di gara destinati a essere lanciati nei prossimi mesi. E farlo adesso, dopo che la manovra del governo ha messo ancora più in evidenza le casse vuote degli enti locali. E dopo che il dibattito sul futuro del 2015 è stato riaperto.

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L’ipotesi «ridimensionamento» è stata avanzata anche dalla Lega con il viceministro Roberto Castelli. Ma quella di cui parla Boeri è una revisione diversa. «Expo — dice — potrà essere un investimento solo se punteremo su un parco che rimanga in futuro come grande polo innovativo per le imprese delle energie rinnovabili, dell’agroalimentare e dell’enogastronomia. Dobbiamo tornare allo spirito originario, che metteva al centro l’alimentazione». Un’Expo anche meno cara. Per Boeri dovrebbero essere passati in rassegna i bandi per vedere dove si potranno ridurre i costi. A partire dalle infrastrutture

di base del sito: «Non deve servire per realizzare, dopo il 2015, un nuovo quartiere».

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Su Expo come «opportunità» continuano a credere gli imprenditori: «Nel sistema industriale — dice il direttore generale di Assolombarda, Antonio Colombo — si dice che chi riesce a investire in tempi di crisi sopravvive anche dopo. Expo potrà comportare positività significative per Milano». Anche se, è la considerazione, «non possiamo pensare che sia la panacea. Non poteva e non potrà essere la soluzione dei problemi del Paese o della città». E i privati sono pronti a investire? «Faranno la loro parte — spiega Colombo — ma gli sponsor si muovono quando le iniziative sono economicamente compatibili. Non illudiamoci però che in un momento come questo possa esserci un mecenatismo perfetto».

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Il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo lancia un’idea: «Per i finanziamenti potremmo pensare a un prestito obbligazionario aperto ai cittadini che diventi una sottoscrizione 'forzosa' per i milanesi che hanno scudato i loro capitali». E il leghista Davide Boni: «Il Comune deve dire se Expo rappresenta ancora una priorità e se, conti alla mano, ogni parte del progetto può essere realizzata».

(20 agosto 2011)

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