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Caro Andrea,
provo a rispondere anche se quello che personalmente posso fare è molto poco. Le due foto delle aiuole sono autoesplicative. La sistemazione proposta porterebbe grandi vantaggi non solo per quanto riguarda l’arredo urbano, contribuirebbe certamente a rendere più vivibile via Valtellina. Sull’entità dell’investimento necessario, però, non mi pronuncio perché rimango sempre sorpresa dai costi effettivi delle opere pubbliche. Personalmente ritengo l'intervento auspicabile, a mio parere contribuirebbe a dare un carattere urbano alla via che, da quando lo scalo Farini è stato dismesso e gli uffici della dogana sono stati depotenziati, non è più assediata dal traffico pesante. Rimane il problema delle discoteche e delle serate dei concerti in cui vengono sistematicamente violate tutte le norme sulla sosta, sul rumore e sulla sicurezza. Su questi temi, che non riguardano solo Via Valtellina, lo scorso 17 settembre ho chiesto al CDZ 9 di convocare un incontro con i settori responsabili di rumore, commercio e sicurezza per “trattare in modo esaustivo i problemi causati dagli esercizi commerciali aperti nelle ore notturne e fornire indicazioni sugli interventi da mettere in atto per riportare in condizioni di normalità lo svolgersi di tali attività”. Lo scopo sarebbe di fornire strumenti ai cittadini per rendere più efficaci le sollecitazioni di intervento, e a chi come fare segnalazioni, illustrare le misure di controllo attuali. Sarà anche necessario prevedere modifiche da apportare ai regolamenti, una migliore pianificazione delle attività, adeguamenti agli strumenti di controllo. L’incontro non è ancora stato fissato e la sua segnalazione mi induce a sollecitarlo.
La sistemazione delle aiuole lungo Via Valtellina, potrebbe trovare i fondi necessari come utilizzo degli oneri di urbanizzazione di interventi edilizi in corso di realizzazione o futuri. In questi giorni è stato siglato l’accordo di programma sugli scali ferroviari, ho chiesto che l’assessore all’urbanistica convochi un incontro pubblico in zona per illustrare il destino futuro dello scalo Farini. In quell’occasione sarà possibile segnalare i problemi legati all’inserimento delle nuove funzioni urbane e richiedere che la realizzazione di alcuni servizi anticipi gli interventi edilizi.
I due incontri non sono stati ancora fissati, per il secondo deve essere trovata una sede opportuna perché la sala del CDZ 9 è troppo piccola e mancano sale pubbliche nelle immediate vicinanze. M’impegno a segnalare le due date non appena saranno fissate.
Anna Maria Melone
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