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Inviato da avatar Massimo Mulinacci il 24-11-2015 alle 00:54

Gentile Germana,

Qualcosa di simile lo avevamo già vissuto, cioè discusso, circa un anno fa e con interesse e passione.

Rileggendolo resta intatta la sensazione di incompletezza del rapporto tra noi cittadini attivi e non, tra noi tutti e con chi amministra.

Ancor ora; dopo poco più di 365 sere scivolate un pò dappertutto, molte sotto le sedie del consiglio comunale.
D'altra parte il Comune ha affrontato molti problemi tutto sommato noti, ma dei quali la profondità e il radicamento spesso sfuggivano e assorbivano risorse inaspettate.

Questa è una spiegazione dei fatti, ma non una giustificazione dell'allontanamento che in molti sentiamo.

Chi si ama non lo si perde; anche nella più difficile delle imprese resta nel cuore una immagine o un luogo fisso da ritrovare.

Ecco, secondo me, il punto. Il Comune ci ha persi per strada, non ci ama, solo ci gestisce con attenzione.

Siamo onestamente accuditi in misura strettamente legata ai dettami delle moderne direttive e all'abilità dei tecnici della macchina comunale.

Il Comune non ci ama. Non è nei cuori di tutti una visione etica della missione, come noi desideriamo e come alcuni ci hanno mostrato e insegnato, per primo il nostro Sindaco Pisapia.

Gli amministratori, eletti, spesso non sono all'altezza dei loro plurimi mandati; i tecnici, mai eletti, provvedono a colmare le lacune, secondo la loro esperienza e personale cultura...

E noi?
Molti cittadini si rivolgono a partecipaMi perché hanno problemi, non proposte; problemi urgenti, pesanti, talvolta annosi e incancreniti.

Usano partecipaMi e gli altri cittadini attivi che lo popolano; non hanno ben presente la ricchezza che si cela in questo portale e perlopiù non fanno donazioni, come molti di noi, peraltro.

Sono convinto che così sia il mondo, questo mondo di ora; anche dopo più di 365 sere trascorse, resta sempre tale, ancora  immutato. Questa è la città, quella di ora; noi ci siamo dentro, completamente immersi e non vedo altri scenari.
Per questo non possiamo essere selettivi e abbandonare a nostra volta perché "il livello è sceso". Quale livello? cosa è sceso?

Molti cittadini sbrigativi, incavolati, quasi ciechi che scrivono sul portale, non sono troll ed esigono risposte, soprattutto dagli amministratori ma anche da noi cittadini attivi.

Che dire di quei cittadini che si disamorano di partecipaMi? semplicemente che sbagliano grosso.

Cosa vuol dire contare? "essere in tanti così la voce si fà grossa..." e se quei tanti, come talvolta capita hanno torto o comunque non hanno ragione? "bè, si ascoltano... sai sono in tanti". Questa è politica?

Io, intimamente, non scuso gli amministratori (anche se ne apprezzo molti); non li perdono, non so che farmene dei "loro sforzi".
Hanno voluto la famosa bicicletta; allora devono correre e vincere, non solo far frullare i piedi.
Hanno mezzi e risorse per ascoltare, ascoltarci o perlomeno di mostrarci di aver ascoltato se non persino risponderci.   


Avvicinandosi alle elezioni, e già il clima c'è, sono iniziate alla grande le danze, tutto si fa frenetico e spuntano associazioni gruppi e comitati impensabili. Tutti vogliono la loro parte di carne e sangue.
Poi le elezioni passano, il grande ventre si sgonfia e gli amministratori riacquistano vista e udito anche per ciò che non li interessava elettoralmente.

Io dico che la piattaforma non è ventre né denti né unghie. Si tratta invece di una semplice strada piana e illuminata, per raggiungere tutti i partecipanti e anche le orecchie e lo sguardo di chi può e deve fare qualcosa, ma anche di chi potrebbe partecipare con noi a qualcosa di nuovo.

Cosa penso che non sia partecipaMi? un ordigno nucleare, un pizzino del famoso Picone, il bypass della coda alle poste ecc.

Parlando del coinvolgimento, trascuro volutamente il bilancio partecipativo, che ritengo un'occasione sprecata e pilotata.
Ma questo è un altro topic.

In ultimo, riprendendo un punto di un anno fa, non possiamo ignorare che l'entusiasmo non è a posteriori, non nasce dopo una vittoria.
Semmai è la potenza che porta a sfondare i muri in un momento della storia.

Parlo soprattutto della nostra piccola intima e personale storia, sempre più recintata. Per questo non possiamo permetterci di non avere entusiasmo.

Essere cinici è ritenuto figo e molto milanese; personalmente penso che sia molto da bischeri.

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