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Inviato da avatar Angelo Mandelli il 22-12-2015 alle 17:52

VERGOGNA INFINITA: La dittatura dei writers imposta a tutti con l'appoggio delle amministrazioni e i soldi dei contribuenti: L'esempio di piazza Maggi

Apprendo che pure piazza Maggi (zona Famagosta) è stata data in pasto ai writers.
Ormai è una vera e propria dittatura. Tutti i luoghi di grande transito e frequentazione vengono dati in pasto alle assurde pagliacciate dei writers, in modo che tutti sono obbligati, volenti o nolenti a sorbirsele, e a riviverle nei loro incubi notturni.

E questo con l'appoggio della demagogia politica, specie delle amministrazioni ROSSE, in torta da sempre con la lobby dei writers.  Pure quelli che da anni ci deliziano con il loro abusivismo, come il "famoso" ivan tresoldi, che verrà a scrivere le sue "poesie di strada" pure qui, neanche fosse Ugo Foscolo in persona.

E il tutto con i soldi dei contribuenti, sempre più scarsi, ma chissà perchè sempre più a disposizione per cose inutili e ideologiche.

Viene spacciata per arte quella che è solo una forma di esibizionismo ed egoismo.

La "street art" non è arte, e non è una esigenza della popolazione, ma una esigenza (egoistica e miope) solo dei writers (e dei politici demagoghi al loro servizio).

Mi chiedo perchè questi figuri non facciano le loro opere su tele e fogli di carta e poi le espongono in gallerie d' arte, dove possono vederle sono quelli che ne sono interessati.

Nemmeno i grandi artisti del passato, come Picasso o Van Gogh avevano l'arroganza di impiastricciare i muri

Qui sotto il testo dell' articolo che è stato pubblicato oggi dal "Giorno". Articolo, come di consueto all'insegna della celebrazione, della demagogia e mancanza di ogni spirito critico... Asservimento completo alla demagogia dei nuovi "padroni".  Il clima culturale tipico di tutte le dittature.

PIAZZA MAGGI UN PROGETTO DI ARTKADEMY

Dai graffiti vandalici a galleria a cielo aperto Inaugurata la Ecomostra

- MILANO - DA GRAFFITI vandalici a galleria d'arte a cielo aperto con un mix di forme espressive: dipinti con figure umane e animali, "lettering" per celebrare parole e poesia di strada. Così rinasce piazza Maggi, l'area pedonale stretta tra l'autostrada e il metrò, punto di contatto tra Famagosta e il quartiere Torretta. Ieri, dai consiglieri di Zona 5 e 6, è stata inaugurata la «Ecomostra», chiamata così per cancellare il passato da "ecomostro" (da non-luogo) grazie all'arte. Lo spazio nato nel 2002 è usato come area di passaggio, spesso teatro di bivacchi, scippi, spaccio e anche covo di tossici. Adesso si volta pagina. L'auspicio è che la piazza possa diventare un luogo da vivere, da ammirare, animato e frequentato dalle famiglie. C'è già chi si ferma ad ammirare le nuove opere d'arte e a scattare selfie. IL PROGETTO di rigenerazione urbana è stato promosso dai Consigli di Zona 5 e 6 per abbellire i muri raccontando nello stesso tempo la storia del posto, il Parco Agricolo Sud e le sue cascine, l'anima rurale del quartiere. Stanziati 5.800 euro per l'attacco d'arte, diretto da «Artkademy». «Hanno lavorato 35 artisti», spiega Alessandro Bertoldi, direttore artistico del progetto, che ieri ha fatto da Cicerone mostrando i capolavori: un elefante (pare che Annibale sia passato dal Parco Agricolo sud), una rana che divora palazzi, simbolo della natura che si riappropria dei suoi spazi, una mondina, poi una donna dalla pelle scura, che rispecchia la società interculturale, dipinta su uno dei piloni. Tantissime le piante. Una di queste è "ferita" dalle siringhe. Gli artisti si sono ispirati a ciò che hanno trovato: lavorando, ne hanno raccolte una trentina. E questo è solo un assaggio. Di opere ce ne sono tantissime, alcune ancora incompiute. Presente Ivan Tresoldi, poeta di strada, che presto interverrà anche lui, lasciando le sue parole sui muretti più bassi. M.V.

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