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Inviato da avatar Stefano D'Onofrio il 02-09-2011 alle 11:35

Sono passato più di una volta in questi giorni dai bastioni (mai, però, negli orari di uscita dall'Arianteo) e ho facilmente immaginato la situazione descritta da Andrea.

Lungo la stessa pista ho visto, in momenti diversi, pedoni a passeggio o in corsa e simili comportamenti si verificano lungo altri percorsi ciclabili della città separati dalla carreggiata.

Paradossalmente il rispetto delle piste è maggiore da parte degli automobilisti in movimento che da parte dei pedoni che, soprattutto nella nostra città, così poco avvezza alla presenza di percorsi specifici, sono abituati ad una promiscuità pedone-bicicletta. Se penso alle piste ciclabili in altre città del mondo ricordo furibonde scampanellate e persino gestacci rabbiosi da parte dei ciclisti nei confronti dei pedoni "rei" di invadere le aree per le biciclette.

La città si sta attrezzando - con tempi e modi che si possono discutere, anzi, che si devono discutere - in direzione di una sempre maggiore presenza "protetta" delle biciclette e credo che, parafrasando D'Azeglio, ci sia la necessità di "fare" i cittadini pronti a questa che è, a tutti gli effetti, una novità.

I modi sono sicuramente tanti e diversi...ciò che ha scritto il collega Selmi è fondamentale: oltre all'intervento della Polizia Locale in caso di situazioni critiche, il progetto (già evidenziato nel programma della Commissione Mobilità del Consiglio di Zona 1) è quello di organizzare corsi - ma non solo - per promuovere comportamenti virtuosi ed educare all'uso migliore di ciò che offre la città.

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