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Inviato da avatar Francesca Balzani il 04-02-2016 alle 17:02

1) Se non già iscritto, si impegna personalmente a iscriversi a partecipaMi e versare una quota di adesione?

Vi ringrazio per l’opportunità di aderire alla vostra iniziativa che da sempre è molto attiva nella promozione della partecipazione dei cittadini. Penso che a pochissimi giorni dal voto delle primarie non sia serio prendere un impegno solo per dire di averlo fatto.


1a) Una volta iscritto, si impegna ad aprire un dialogo anche su partecipaMi?

Ogni contesto in cui si stimola il dialogo e il confronto è importante. Credo che l'esempio del bilancio partecipativo sia stato un valido esempio della mia attenzione su questi temi.


2) Si impegna nel caso di una sua eventuale elezione a sostenere economicamente tramite il comune, partecipaMi?

Pur con tutta la simpatia nei vostri confronti e il rispetto per il vostro lavoro non posso assumermi questo impegno nella fase delle primarie.

A prescindere da ciò, il Comune segue delle regole in tutte le sue attività.


3) Si impegna nel caso di una sua eventuale elezione a rendere obbligatorio l'utilizzo di partecipaMi da parte di assessori, dirigenti, impiegati, etc? (vedasi esempio amsa)

Tutto deve avere una sua logica, in un contesto di collaborazione. Ho sempre creduto nelle scelte razionali e condivise. Se diventassi sindaco di Milano continuerei a seguire questo principio anche nella relazione con gli assessori. Le imposizioni non mi sono mai piaciute. Di solito non generano risultati interessanti.


4) in caso affermativo ai punti precedenti, che quota della spesa e/o risorse umane impegnate sui social network dedicherà a partecipaMi?

Seguendo il ragionamento fatto fino a qui, oggi non ho una risposta a questa domanda.


5) in caso di risposta negativa ai punti precedenti, motivi il perché

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6) si impegna a rivedere l'uso dei social network in un'ottica di servizio ai cittadini e a ridurne l'uso come cassa di risonanza dei comunicati stampa del comune?

Non mi pare che oggi il comune usi i social media come strumento di propaganda, semmai come strumento di comunicazione, quindi biunivoco, aperto alla discussione e al confronto costruttivo.

In generale penso che i social media siano un grande strumento di partecipazione e di crescita reciproca, come abbiamo potuto constatare anche durante il bilancio partecipativo.


7) Si impegna a rivedere la formazione degli operatori e le regole di risposta ai cittadini sui social network? Spesso molti cittadini non ricevono risposta, spesso ad alcuni cittadini è consentito disturbare altri cittadini che pongono domande critiche e che invece devono esser sempre viste come stimolo.

I riscontri che abbiamo relativamente alla presenza sui social di Palazzo Marino sono molto buoni, tanto che altri Comuni ci hanno chiesto supporto e consigli per avviare le loro pagine Facebook o canali Twitter. Oggi le persone che dialogano con il Comune sono 240mila, sommando Twitter e Facebook. Sono numeri inimmaginabili fino a pochi anni fa. Naturalmente tutto è migliorabile e penso soprattutto alla collaborazione con gli uffici tecnici che sono il reale serbatoio delle risposte. Lì vorrei che un maggior loro coinvolgimento permettesse di alzare ulteriormente il tasso delle risposte ai cittadini. In sostanza si tratta di insistere nel cambio radicale di mentalità che abbiamo impostato: rispondere e dialogare con il pubblico è un elemento qualificante dell'azione amministrativa.    


8) Si impegna a creare uffici di ascolto dei suggerimenti verso criticità e problemi e/o attività su partecipaMi?

Non credo ci sia bisogno di nuovi uffici di ascolto. Penso piuttosto che ogni ufficio debba saper ascoltare. Ma deve essere un ascolto che è poi capace di produrre decisioni utili per la collettività.


9) Si impegna ad attivare dei sistemi, anche anonimi, di segnalazione di problematiche? (whistleblower)

Esiste già presso il Comune di Milano.


Francesca Balzani

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