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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 12-02-2016 alle 20:56

Io, che sono razzista, mi rattristo a leggere queste notizie: mi appaiono solo complicazioni di una cosa semplice.

Sei italiano, residente stabilmente a Milano, allora puoi votare.

Sei straniero, non hai la cittadinanza italiana o non sei residente abitualmente a Milano?

Non voti; ti fidi dei Milanesi (saranno mica più idioti di te nello scegliere chi deve governare la propria città).

Usare il termine "Comunitario" lo trovo altamente offensivo e discriminatorio.

Mi spaventa per me pensare che tra noi si aggirano dei "Comunitari" con chissà quali diritti e doveri.

Proprio perché razzista so che ci sono delle differenze, tra persona e persona.

La legge italiana regolamenta i diritti e i doveri degli italiani.

Gli altri hanno una loro legge che li tutela nel proprio paese e accordi internazionali per far valere alcune salvaguardie del nostro.

La creazione di "comunitari", questa categoria misteriosa titolare di diritti ma non si sa garantiti da chi, diversi dagli italiani ma tutelati dal nostro stato, nebulosa... non mi piace per nulla.

Sono anch'io comunitario o devo andare all'estero per esserlo?

E i miei diritti all'estero sono pari a quelli di un altro comunitario in Italia?

Vorrei poter reperire una carta dei diritti e dei doveri dei comunitari visto che lo sono e/o devo convivere con loro.

Torno a dire che mi sembra tutto molto complicato e nebuloso.

Discriminante, in senso assoluto.

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