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Inviato da avatar Franco Bomprezzi il 05-09-2011 alle 18:16

Caro Roberto,

sfondi una porta aperta! Potresti chiedere all'assessore Majorino e a tutti gli altri componenti della giunta: è quasi il mio mantra, ogni volta che affronto con loro temi legati alla disabilità. Il mio pensiero è sempre lo stesso: ricordatevi che non esistono solo persone in sedia a rotelle come me, ma anche (e soprattutto, anche numericamente) persone con disabilità intellettiva e relazionale, e persone con disabilità sensoriale.

Il problema principale è che in genere la disabilità intellettiva viene rappresentata dai familiari, dai genitori, dagli operatori, quasi mai direttamente dalle persone stesse, anche nei casi nei quali potrebbero rappresentare se stesse in modo più che comprensibile, specie rispetto ai desideri, alle scelte fondamentali, alle opportunità di lavoro e di divertimento.

L'obiettivo di una "vita il più possibile normale" corrisponde alla mia idea di "reasonability", come dicono nelle loro leggi gli statunitensi, ossia la ragionevolezza, che deve coniugare diritti e oppportunità, diritti e servizi, diritti e risorse.

Ci proviamo. Grazie di cuore. Continui a stimolare il confronto.

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