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Inviato da avatar Roberto Gariboldi il 24-05-2016 alle 10:42

LA FIERA DEI DILETTANTI, ovvero l’incapacità di essere coerenti e precisi nelle proprie azioni.

Lo so che rischia di diventare un serial di molte puntate, ma ritengo sia doveroso documentare ogni passo di questa penosa storia che hanno messo in moto gli “Amici della Cascina Linterno”, prendendo la sciagurata iniziativa di espellere per indegnità il primo socio fondatore ed ex vice presidente dell’associazione Massimo de Rigo.

Quello che mi stupisce è la dabbenaggine del direttivo di questa associazione che è andata ad infilarsi in un “cul de sac” (leggi “via senza uscita”) gravido di conseguenze imponderabili, procedendo all’espulsione immotivata e illegale di un socio che nella storia dell’associazione (piaccia o no) è stato di primaria e determinante importanza per la crescita e l’affermazione dell’associazione stessa.

Ma non sapevate forse che questo socio è un tipo tenace e puntiglioso? Speravate che accettasse senza battere ciglio un’espulsione con una dizione così grave come l’indegnità? Quello che sta succedendo e succederà in seguito a questo fatto è solo causato dal vostro procedere dilettantesco e ve ne dovete assumere la totale responsabilità, non era meglio forse starsene zitti, incassare la quota annuale e tenersi il socio che tanto non disturba (il delirio di onnipotenza ha sempre causato gravi danni)? E poi, in totale sfregio allo statuto dell’associazione avete pure sbagliato l’organismo che ha erogato l’espulsione, rendendo così questa stupidaggine, una vana azione senza alcun valore legale.

Nel titolo ho usato il termine “dilettanti” che è una parola nobile, anch’io sono un dilettante, ma non mi diletto di espulsioni illegali e non mi diletto nemmeno ad inventare motivazioni per espellere ingiustamente un socio fondatore, perciò in questo caso il termine è da intendersi in senso negativo in quando avete proceduto a questa sciagurata azione senza che ci siano i reali presupposti e avete usato pure l’organismo sbagliato; il socio espulso e l’associazione di cui attualmente è legalmente presidente; le dicerie sparse dal vostro vice presidente sono incredibili menzogne che non fanno onore alla carica che ricopre. Se il direttivo degli Amici Cascina Linterno fosse veramente corretto dovrebbe nominare tutti i soci del CSA Petrarca soci fondatori (e diversi lo sono stati per davvero) degli Amici della Cascina Linterno per l’azione di difesa della sede in cui voi vi riunite.

Eppure continua la campagna di delegittimazione di questo socio che per tanti anni ha dato tutto il suo impegno disinteressato a questa associazione ricevendo in cambio la più nera ingratitudine: devo dire che siete proprio senza pudore, oltre che senza memoria.

Dico questo perché so che qualcuno è in tournée presso i politici di tutti i colori (mostrando una bella faccia di bronzo) diffamando la persona in questione e mendicando appoggi politici a destra e a sinistra (dopo aver mangiato lautamente nella greppia dell’attuale maggioranza per questi ultimi cinque anni).

Vengo al fatto che mi ha spinto a questo secondo scritto: il socio Massimo de Rigo ha impugnato l’espulsione appellandosi ai probi viri (ricordo che della triade dei provi viri fa parte l’ineffabile candidato comunale Rosario Pantaleo, che all’interno di questa associazione ricopre numerosi compiti come quello di socio fondatore acquisito, componente dei probi viri e volenteroso carnefice del socio fondatore Massimo de Rigo) affinché si discuta della validità della suddetta infame operazione. Tutto questo è previsto dallo statuto dell’associazione, qualsiasi socio si può appellare a questo organismo se ritiene ingiusta una decisione, eppure questo invito è caduto nel vuoto, non è stato raccolto. Forse il direttivo pensa che può calpestare lo statuto impunemente piegandolo ai suoi progetti?

Non ho la stupenda penna di Emile Zola ma comunque faccio mio il suo grido: “J’accuse!”. Si, io accuso il direttivo di quest’associazione di abuso di potere e ritengo delegittimata ogni loro azione in quanto inficiata da questo abuso. Invito i soci coretti di quest’associazione a ribellarsi allo strapotere arrogante del direttivo e mettere sotto accusa questo comportamento che rischia, questo si, di minare l’esistenza stessa della vostra associazione. Ravvedetevi per tempo e allontanate gli indegni (ma quelli veri, non quelli inventati).

Signori siete ancora in tempo, ritirate questo stupida e assurda espulsione e tutto rientrerà nella normalità, tutto si chiuderà come se nulla fosse successo, Massimo de Rigo così ritornerebbe ad essere socio fondatore, perché la storia si può anche falsificare, ma non piegare a piacimento.

Oltre che dilettanti, devo però aggiungere che alcuni componenti di questo direttivo hanno anche un certo senso della comicità, difatti vanno in giro a dire che il CSA Petrarca perseguita gli Amici della Cascina Linterno qui, cari signori che mi leggete, ci vorrebbero squilli di tromba, rulli di tamburi e potenti riflettori puntati: “Inclito pubblico, come è mai possibile che una associazione come il CSA Petrarca, senza sede, osteggiata dall’amministrazione comunale, che non può nemmeno entrare nella Cascina Linterno è in grado di perseguitare un’associazione che ha una sede prestigiosa dalla quale è in grado di produrre indisturbata la sua attività, che ha il totale ed incondizionato appoggio di questa attuale amministrazione comunale, che ha persino parte della stampa dalla sua parte? Sarebbe come dire che il minuscolo stato di Andorra perseguita la Francia o la Spagna… non sarà forse il contrario? Ma noi non abbiamo questi problemi, se qualcuno ci perseguita non lo gridiamo ai quattro venti strappandoci le vesti, ci difendiamo con la verità in pubblico e non con il chiacchiericcio sussurrato nell’orecchio, tipico di chi teme di far sentire pubblicamente le proprie bugie. Questo modo di procedere mi ricorda tanto l’azione del serpente primigenio che spande il suo veleno, cioè il male, raccontando volgari menzogne.

Ribadiamo la nostra richiesta di verità, quella documentata non quella artificiale ed artefatta, continuando a sostenere che quest’espulsione è basata solo su menzogne ed opportunistici interessi personali che non stanno facendo bene agli Amici della Cascina Linterno. Chi ha preso l’iniziativa sono stati i così detti soci fondatori (quasi tutti acquisiti, perché gran parte di quelli originari sopravvissuti se ne sono andati da tempo per incompatibilità con la linea d’azione imposta dall’alto, che tanto si discosta dagli impegni statutari).

Il socio in questione si sta solo difendendo. Come sempre ci si è mossi solo dopo aver subito un’immotivata aggressione, l’iniziativa non è mai partita da noi, ma sempre e solo da voi.

Eppure nonostante tutto quello detto sopra, noi siamo sempre in attesa di un vostro cenno per iniziare una possibile collaborazione (sappiamo anche che c’è il rischio che accetterete il nostro ripetuto invito solo quando sarete con l’acqua alla gola, ma siamo disponibili a correre anche questo rischio), perché siamo convinti che la cosa più importante è fare cultura assieme e non contro, per questa ragione siamo disponibili a collaborare anche con chi non ci ama.

Magari col tempo imparerà, se non ad amarci, almeno a rispettarci.

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