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Inviato da avatar Beppe Caravita il 18-06-2016 alle 11:27

Promemoria, forse utile.

Dal 5 giugno, primo turno delle amministrative, nonostante ripetute avances, non c'è stata alcuna apertura formale da parte dei vertici del Movimento 5 Stelle ad accordi elettorali sul ballottaggio, espliciti o impliciti.

Secondo Huffington Post, al post di Di Maio (sotto)," fa eco Beppe Grillo, secondo quanto riferiscono fonti vicine al leader, che ha detto: "Non capiscono che noi questi giochi qua non li facciamo. Salvini è immobile, è il passato... e con il M5S non c'entra nulla. Il Movimento di giochini e accordicchi non ne fa", stroncando ogni ipotesi di accordi con la Lega.

Sarò un ingenuo ma credo che a un movimento che, per forza propria e per sua (indubbia) integrità, sta crescendo e avvicinandosi al governo di almeno due grandi città italiane (e punta a Palazzo Chigi), non convenga assolutamente snaturarsi con operazioni sottobanco che richiamano epoche passate. Rischiando di "sporcare" la propria identità. Questo vale per i vertici ma può valere, come riflessione, anche per i singoli aderenti.

D'altro canto è facile scoprire, tramite l'analisi dei flussi elettorali, se un determinato partito o movimento è risultato determinante nello spostamento di una maggioranza. Qui un esempio recente tratto da uno studio del massimo centro di ricerca italiano sui flussi elettorali.

come hanno votato ai ballottaggi in precedenza

http://www.cattaneo.org/…/voteranno-gli-elettori-del-movim…/

Quindi un massiccio afflusso di voti "anomali" per Parisi sarà ampiamente analizzato e commentato. Farà notizia mediatica. E agli elettori milanesi progressisti non farà certo piacere quest'uso del futuro della nostra città come cavia e volantino di protesta contro il governo in carica. L'immagine del movimento 5 stelle ne ricaverebbe seri danni, quantomeno a Milano, pur non riuscendo nell'intento di far cadere Renzi. Quindi questo gioco, a mio avviso, per loro non varrà la candela. A Milano il 5 stelle non ha sfondato in passato e tuttora ha percentuali elettorali limitate, rispetto alle altre grandi città italiane. Una botta così non gli farebbe bene. Potrebbe risultare escluso dalle simpatie dei miei concittadini per molti anni.

Tutto ciò mi è servito in una discussione con un amico grillino. Con cui abbiamo concluso che la vera battaglia, pulita, è battere Renzi sul referendum e sull'abolizione dell'Italicum.

 
 
Luigi Di Maio

I voti sono dei cittadini, non dei segretari di partito.
Il MoVimento 5 Stelle non dà alcuna indicazione per i ballottaggi del 19 giugno in cui non é presente con le sue liste. Non facciamo inciuci nè accordi preelettorali.

Sala o Parisi, De Magistris o Lettieri, Merola o Borgonzoni e così via: per noi pari sono.

Non esiste alcun asse con nessuno. Esistono solo loro (che hanno distrutto questo Paese) e noi che vogliamo farlo risorgere.
I consiglieri eletti del MoVimento 5 Stelle, come opposizione, voteranno in Aula le proposte di buon senso indipendentemente da chi le presenta: le buone idee non sono né di destra né di sinistra.

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Conclusione: gli elettori 5 stelle, anche i più fedeli e i maglio intenzionati, devono stare molto attenti a un voto "politicista" (antirenziano) per Parisi. Il loro caso peggiore non è che falliscano, ma invece che abbiano successo. In tal caso non otterrebbero le dimissioni di Renzi ma, una volta conclamato il loro contributo determinante alla vittoria della destra a Milano, un grave danno sull'elemento costitutivo del Movimento 5 Stelle, la sua alterità assoluta al sistema politico vigente. Per 5 anni sui tram di Milano si potrebbe sentire: "anche loro sono come gli altri".

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