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Gentile Sig. Vinti,

quanto alla provenienza di queste comunità, si tratta nella quasi totalità dei casi di cittadini comunitari e, più spesso di quanto non si pensi, di cittadini italiani.

Rispetto al superamento di queste situazioni, la questione è piuttosto complessa. In alcuni casi si tratta di persone che hanno difficoltà oggettive (economiche, sociali etc) ad accedere ad altri modi di vivere.

In questi casi l'unica soluzione è dare risposte concrete (reinserimento al lavoro, educazione scolastica etc), cosa che richiede diverso tempo e che in alcuni casi sta avvenendo in maniera natuale, soprattutto grazie all'introduzione scolastica di molte "seconde generazioni".

In altri casi vi è un rifiuto da parte delle comunità di adeguarsi a stili di vita coerenti con la corretta e civile convivenza. In questi casi la sola soluzione è contrastare le condotte che causano danni al resto della cittadinanza, nel rispetto del principio che la libertà va garantita a ciascuno fintanto che non lede la libertà e il rispetto degli altri.

Questa soluzione, seppure temporanea come giustamente segnala, se portata avanti con coerenza e determinazione può a medio termine condurre al rispetto delle regole di una civile convivenza, che è obiettivo comune di tutti i cittadini.

In questi giorni la Polizia Locale sta facendo controlli costanti sull'area di Via Malaga al fine di evitare nuovi insediamenti, con risultati positivi.
Procederemo a mappare gli altri luoghi abituali oggetto di accampamento al fine di richiedere sulle aree interessate un maggiore presidio sociale e di ordine pubblico. Se avete segnalazioni a riguardo vi prego di invarmele mediante messaggio privato.

Grazie per la collaborazione e buona giornata,
Santo Minniti
Presidente Municipio 6