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Inviato da avatar Andrea Arancio il 21-11-2016 alle 14:44

Le mie considerazioni:

1. i cittadini non sono dipendenti comunali, pertanto possono essere invitati a differenziare per favorire il modello virtuoso (e ci mancherebbe) e pertanto dovrebbero esistere dei meccanismi di incentivazione piuttosto che punitivi (ci sono altre realtà comunali che approcciano questa logica con successo).

2. non tutti i cittadini, in quanto non dipendenti comunali, possono disporre di spazio e tempo da dedicare a questa attività; c'è chi non ha tempo e chi non ha fisicamente lo spazio per differenziare.

3. ammesso che la mancata differenziazione comporti un danno (nessun cittadino "normale" ha visibilità dei processi attuati dalla municipalizzata) comunque se si deve parlare di "beneficio per cittadino in termini di contributo inferiore" sarebbe da quantificare l'importo della raccolta rifiuti sia negli scenari con differenziazione che negli scenari senza, altrimenti si parla del nulla.

4. l'errore umano non puo' non essere contemplato sia dagli addetti ai lavori, i dipendenti che sono formati e specializzati per le attività che eseguono (e sono anche remunerati), figurarsi se non puo' essere contemplato per i cittadini comuni che solo per buona volontà differenziano, impossibile quindi non avere almeno il dubbio che una multa per errata differenziazione sia non legittima.

Io sono fermamente convinto che il modello della differenziazione dei rifiuti sia corretto e porti un beneficio reale alla collettività.

Non sono invece convinto che il modo in cui sia stato implementato dal comune di milano porti il beneficio alla collettività piuttosto che, come al solito, ai pochi che lo governano.

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