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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 01-02-2017 alle 09:17

Buongiorno.

Una riflessione sul tema di fondo.

Sanzioni più pesanti e maggiori controlli sono senz'altro dei deterrenti che andrebbero attuati pur nella consapevolezza che sono necessari dei responsanbili con nome e cognome e non sempre può essere attuato un percorso investigativo per esempio attraverso un controllo con telecamere, i costi sarebbero probabilmente superiori rispetto ad un team di AMSA che si occupi solo della raccolta extra cestino.

Preme sottolinerare un elemento a mio avviso rilevante, la formazione civica a partire dalle scuole elementari, sopratutto oggi che Milano ha una percentuale altissima di bambini extracomunitari inseriti nel circuito educativo primario.

Probabimente qualche anno fà si poteva pensare che l'educazione civica potesse essere esclusa dal percorso educativo scolastico, in quanto oramai declinata al normale processo di crescita all'interno delle famiglie italiane, oggi questo va ripensato in virtù della crescita esponenziale delle presenze extracomunitarie.

Aggiungo un altro semplice concetto attuato da molte nazioni, per esempio la Germania. Una persona in arrivo da un paese extraterritoriale, che voglia integrarsi o no, andrebbe opportunatamente educata almeno dal punto di vista civico e linguistico, non di meno ritengo importanti dei rudimenti culturali di base. Questa semplice regola, se attuata con rigore, quindi anche nei centri di prima accoglienza, potrebbe essere l'inizio di un percorso virtuoso.

Molte associazioni si dilettano in questo, navigando nella " deregulation " del tema, senza linee guida comuni e soprattutto in regime di volontarietà da parte di chi usufruisce di tal servizio.

Occorre ripristinare i concetti dai quali ripartimmo nel dopo guerra, cospargendosi la testa di ceneri, quando l'Italia doveva ricostruirsi, con mille dialetti, usi e costumi diversi, Milano fu un esempio pur con molti errori, oggi potrebbe essere apripista in questo.

Molte di queste persone arrivano da paesi poco sopra il livello in cui ci trovammo allora, è impensabile che esse abbiamo certe sensibilità e posso essere testimone diretto avendo a riferimento i paesi che frequento per lavoro, dove sono a contatto con al vita vera e non con spiagge da sogno e mega alberghi faraonici che spesso asociamo al terzo mondo, la realtà è molto diversa dalle " location " esposte nelle agenzie di viaggio, queste persone sono troppo lontane dai nostri usi e costumi, davvero troppo lontane tranne rari casi.

Aggiungerei l'esperienze delle periferie dove i condomìni sono oramai elementi integranti di multietnicità con annessi e connessi.

Gianluca Gennai

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