Rispondi a:

Inviato da avatar Roberto Michele Mazzilli il 09-03-2017 alle 15:01

Il piano presentato martedì dal rettore, con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, è da 150 mila metri quadrati  (MA LI CE NE SONO 250.000) e 380 milioni di euro (CHE NON CI SONO). «L’università può impegnarsi per 130 milioni (COME ??) e altrettanti possono essere coperti da un cofinanziamento di istituzioni pubbliche (LA MAMMA CON LE MILLE TETTE). Poi c’è la vendita e valorizzazione degli immobili di Città studi, ma al massimo si arriva a 100 milioni» (IN QUESTO PERIODO DI CADUTA DELLA DOMANDA MI VIENE DA RIDERE), ha chiarito Vago. E il ministro ha aggiunto che Cassa depositi e prestiti potrebbe intervenire con l’acquisto degli edifici (LA SOLITA MAMMA CHE PROVVEDE A CHI NON NE HA BISOGNO E LASCIA MORIRE DI FAME GLI ALTRI).

Sacerdoti, vedo che sei fisico come me, quindi ci capiamo. Io ho studiato in Via Celoria, non so tu.

Una sola domanda: per l'università il trasferimento è

  1. necessario 
  2. desiderabile
  3. superfluo 

Pensando che i laboratori didattici siano gli stessi che tu ed io usavamo durante i corsi, mi sembra ovvio che non ci sia nessuna necessità, ma sia uno sfizio per accontare la direzione o ex-direzione Expo in perdita.

Poi si vede che l'Università costruita negli anni 30 (leggi 1930) sia da distruggere, ma sfugge oltre il motivo ideologico, il perchè .

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_luglio_20/universita-statale-expo-citta-studi-trasferimento-campus-bd3a4060-4e3b-11e6-9bf6-36a1d0b53afc.shtml

In ateneo intanto spiegano come è divisa oggi l’area del campus cittadino nel distretto di via Celoria: «Gli edifici di proprietà sono sul 62 per cento dell’area, altri (il 24) sono del demanio in concessione gratuita, poi ci sono terreni in concessione con edifici dell’università (10) e strutture in affitto (4 per cento)».

Insomma tra quello che dici tu e l'articolo ho capito che:

  1. gli spazi ci siano
  2. gli spazi non sono per ora critici, anzi avanzino (vedi articoli dei giornali)
  3. gli attuali spazi siano parzialmente utilizzati (quante ore al giorno in media per mq su un anno ??)
  4. la proprietà degli attuali spazi non sia totale
  5. servano 380 milioni di euro che non ci sono.
  6. non vedo dati di durata del progetto, di coinvolgimento, di riduzione dei servizi. però

La Statale è pronta al cambiamento e Vago conta di aprire lì l’anno accademico nel 2021: «Adesso il tema è economico e politico e la prossima tappa sarà ad ottobre con le legge di stabilità».

deduco che

  1. siamo in alto mare.
  2. Nessuna istituzioni ha approvato il progetto, solo nel 2015 voto unanime nel consiglio e in senato due voti contrari, tre astenuti e 23 favorevoli.
  3. vogliamo uno dei soliti progetti faraonici per i burocrati pubblici che bruciano soldi dei cittadini e non servano a niente
  4. si possa gradualmente con finanziamenti inferiori e distribuiti colelgare quanti studendi vogliamo e costruingere tutti ad una maggiore professionalità

Perciò INVITO A DEDICARE I SOLDI PER IL LAVORO VERO E PER I CITTADINI INDIGENTI, non per burocrati annoiati.

http://www.unimi.it/news/4185.htm

Concluso nelle scorse settimane il piano di fattibilità affidato dalla Statale alla Boston Consulting Group, il progetto prevede lo spostamento e la riorganizzazione nell'area di Expo di tutte le aree scientifiche della Statale attualmente gravitanti su Città Studi, con le sole eccezione delle attività cliniche di area medica e di quelle di Medicina Veterinaria, che hanno già trovato la propria sistemazione nel Campus disegnato da Kengo Kuma a Lodi.

ho cercato la presentazione del progetto, ma ho trovato solo questa presentazione

Qualcuno è contrario al trasferimento

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/expo-statale-petizione-1.2641655

"No al trasferimento da Città Studi": petizione contro trasloco Statale all'area Expo

Il Movimento 5 Stelle si mobilita: già raccolte online 360 firme

Milano, 31 ottobre 2016 - "No al trasferimento della Università Statale da Città Studi in area Expo". Il titolo è secco. La petizione online. In meno di due giorni, più di 360 firmatari interattivi. A promuoverla, poco prima che scoppiasse la polemica tra l'ateneo stesso e il Governo sullo stralcio dei fondi per il progetto dalla Legge di Stabilità, è Pierluigi Riccitelli, consigliere del Movimento 5 Stelle al Municipio 3. I destinatari, il parlamentino stesso e il Comune di Milano. "Impediamo che lo storico quartiere Liberty della cultura “Città Studi” sede della Università Statale di Milano, venga svuotato e snaturato per riempire il buco economico lasciato da Expo", l’incipit dell’appello ai cittadini. "Diciamo “No’’ al trasferimento in provincia di Milano delle facoltà scientifiche di Fisica, Biologica, chimica, Matematica, Agraria e Informatica della Università Statale. Smembramento di “Città Studi” già in corso con il trasferimento della facoltà di veterinaria a Lodi".

Come si sa, in Città Studi hanno sede le facoltà scientifiche dell’ateneo e in cima ai progetti dell’attuale rettore, Gianluca Vago, c’è il loro trasferimento nell’area Expo a Rho, per un investimento di 380 milioni di euro, il 30% del quale dovrebbe essere a carico del Governo. Una Cittadella scientifica del sapere che incontra opinioni favorevoli e contrarie tra studenti, docenti, lavoratori dell’Università degli Studi (e del limitrofo Politecnico) e cittadini milanesi. Secondo la petizione promossa dal consigliere pentastellato, con questo spostamento "si provocherebbe" in primis "la desertificazione dell’ intero quartiere e il rischio di una ennesima speculazione edilizia con l’abbattimento dei palazzi d’epoca che rendono questa area pregiata e vanto per la cittadinanza".

Secondo: si avrebbe "il crollo dell’economia delle piccole imprese della zona, già devastate dalla crisi". Infine, ne deriverebbe "l’allontanamento dei servizi dalla città, cosa già in corso con il trasferimento di importanti centri ospedalieri quali l’Istituto Nazionale dei Tumori e l’Istituto Neurologico Besta". Tra i primi firmatari, Gilda che invita tutti a "firmare per impedire l’ennesimo sfregio", Edvige che chiede che "Città Studi conservi la sua natura di quartiere dello studio e della cultura". Un commento anche dalla consigliera comunale M5S Patrizia Bedori: "Si spostano servizi pubblici in terreni privati e i terreni pubblici si vendono per speculazioni. No a decentramenti!".

Martedì dopo il sì dell’ateneo al trasferimento è intervenuto anche il sindaco ed ex commissario unico di Expo, Giuseppe Sala: «Expo non finisce, deve andare avanti ma con la velocità che ha avuto Expo. Si stanno facendo passi avanti — ha concluso — e l’opportunità del trasferimento del campus della Statale è un’ottima soluzione».

http://www.lastampa.it/2017/01/24/edizioni/milano/allarme-a-citt-studi-per-i-trasferimenti-di-universit-e-ospedali-ueUZewqboDGO6POh7RHR8M/pagina.html

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta