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Inviato da avatar Fiorello Cortiana il 27-03-2017 alle 17:25

Scali ex FS e dintorni

locandina

«La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Ecco, quando parliamo di sovranità fermiamoci al primo articolo della Costituzione, non lasciamo che se ne impossessino i reazionari italioti o padani per piegarla a loro uso e consumo.

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Quando parliamo della decisione sul futuro dei milioni di metri quadri delle aree degli ex scali ferroviari milanesi, degli edifici che ospitano, dei collegamenti su ferro che le connettono, parliamo di esercizio della sovranità. L’ampio concorso emendativo che ha configurato la mozione approvata dal Consiglio Comunale di Milano si presta invece a una funzione distraente rispetto all’esercizio della sovranità consiliare, portando il confronto prossimo sulla disputa riguardante gli indici volumetrici, piuttosto che la quantità e la tipologia del verde o dell’housing sociale.

Un tavolo secondario per la mitigazione di scelte operate altrove, certamente dalle società partecipate della privatizzazione de noàntri, che, magari, hanno la necessità di vantare robusti asset per lo sbarco in borsa. C’è una questione preliminare a ogni possibile confronto sul futuro di quelle aree, una questione per sua natura cruciale: preservare la natura pubblica delle aree degli scali FS interessati dalla dismissione. È la sola che permette alla comunità metropolitana di indirizzarne funzioni, uso e assetto urbanistico. Proprio la natura strategica per il futuro dell’identità, della funzione e del ruolo di Milano Città Metropolitana, di queste aree e di quelle di Expo, le rende un Bene Comune da non compromettere con atti, scelte e azioni che le assegnassero alla sola disponibilità privata.

La funzione, il ruolo e l’identità della Città Metropolitana di Milano verranno fortemente caratterizzate dalla qualità di questo processo di trasformazione, che impegnerà ampie risorse economiche e amministrative su scala sia locale sia nazionale. Solo la disponibilità pubblica di queste aree permetterà l’esercizio della facoltà e della responsabilità, proprie della politica pubblica e di tutte le sue istituzioni, per creare le condizioni di pianificazione e di indirizzo affinché un Sistema Territoriale Qualitativo sia l’esito di questo processo di trasformazione. Ciò significa qualità ambientale, qualità sociale, qualità delle infrastrutture, qualità dei servizi. Il recupero urbano della cintura ferroviaria e degli scali milanesi, contestualmente al dopo Expo, costituiscono l’occasione più importante di riorganizzazione urbanistica del Comune di Milano, dei suoi nove Municipi e di tutti gli altri 133 Comuni con effetti significativi nella fase di costituzione della Città Metropolitana milanese e delle sue zone omogenee.

La stessa riorganizzazione dei settori e dei servizi dell’ente locale metropolitano sarà fortemente influenzata dall’essere funzionale a questo processo di trasformazione urbana. Assicurata la dirimente questione preliminare occorre estendere e rendere efficace la Deliberazione del Consiglio Comunale di Milano n. 44 del 14/11/2016, in particolare in riferimento ai punti M e N del Dispositivo, per promuovere una ampia partecipazione informata al processo deliberativo che interessa le Autonomie Locali metropolitane e i cittadini.

Un processo efficace di partecipazione informata richiede l’attivazione di diversi piani in costante comunicazione tra loro, occorre perciò avvalersi delle specifiche competenze, a partire da quelle interne ai settori della Città Metropolitana, occorre, poi, reperire le risorse sufficienti, definire i tempi adeguati, predisporre gli strumenti idonei per informare e coinvolgere anche i soggetti che non hanno la preparazione per leggere e interpretare gli atti amministrativi e gli usuali elaborati di progetto.

Così la Conferenza Metropolitana, composta dai 134 sindaci e con un ruolo pressoché notarile sul bilancio, con consigli comunali delle zone omogenee e tutti i cittadini interessati, devono esercitare un ruolo di indirizzo e di proposta in relazione al Piano Strategico Metropolitano e ai suoi possibili cambiamenti. Il Servizio Informatico della Città Metropolitana, in collaborazione con le facoltà universitarie e le associazioni dedicate, può agilmente allestire una piattaforma digitale interattiva, informativa e selettiva sulle proposte “crowd”. Queste contengono il quadro normativo di riferimento, gli atti amministrativi e le proposte attinenti le aree soggette a trasformazione, con mappe georeferenziate e modalità di presentazione e raccolta delle osservazioni attraverso un sistema per simulare e verificare gli effetti delle trasformazioni proposte.

Tutto ciò utilizzando modalità che consentano la più ampia comprensione della questione da parte di tutti soggetti interessati, con una chiara definizione delle prerogative di ognuno dei partecipanti. Certo che se il Consiglio Metropolitano approvasse il regolamento attuativo dello Statuto con gli strumenti di partecipazione popolare le prerogative dei partecipanti sarebbero ancor più pregnanti.

In ogni Zona Omogenea sarebbe utile allestire almeno un Urban Center dedicato, che ospiti cartografie, documentazione degli atti amministrativi relativi alle aree interessate alla trasformazione. La piattaforma digitale consente di mettere a disposizione un ambiente interattivo multimediale, utilizzando gli strumenti che la rete vede già disponibili (Google Earth, Google Maps, etc.), per documentare le condizioni attuali degli scali e dei contesti circostanti. Oltre alla opportunità percettiva sarà possibile intervenire su una determinata realtà attraverso simulazioni con la verifica delle conseguenze in termini di occupazione, traffico, emissioni, etc.

In ogni Zona Omogenea sarebbe utile promuovere un’attività di ascolto e accompagnamento, organizzando incontri e dibattiti, oltre a utilizzare le apposite piattaforme, mettendo a confronto interessi, aspirazioni e visioni. Una attività finalizzata a perseguire l’ottimizzazione delle scelte non solo a livello strettamente locale ma anche a scala metropolitana e regionale.

È un gioco che definirà il futuro di Milano Città Metropolitana Europea, per questo vale la candela. Per fare tutto questo, come lista civica metropolitana La Città dei Comuni abbiamo presentato sia il Consiglio Metropolitano che in decine e decine dei 134 comuni una mozione specifica, senza distrazioni possibili.

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