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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 30-03-2017 alle 00:29

Lei ha ragione a scrivere e fotografare la piazza così com’è.

Le piazze sono un argomento che oggi assume il valore di una metafora, sono tristi e abbandonate ai loro destini, spesso inserite in contesti altrettanto grigi e anonimi.

La piazza non esiste più, quella in cui ci si trovava a volte a gruppi distinti, a volte in solitudine per mangiare un gelato in una serata particolarmente afosa.

La piazza oggi è virtuale, è una piattaforma web, non si sente più il bisogno di incontrarsi fisicamente dopo una giornata di lavoro, si è perso il bisogno dell’incontro, del contatto fisico, della chimica del corpo, degli odori, ci dà fastidio non poter scrivere " i like ".

La piazza oggi declina in un " non luogo ", un vuoto che tale non può rimanere in quanto spazio, così si popola di " altro ", diventa " altro ".

Anche Noi siamo parte di questi cambiamenti, siamo concausa, lasciamo che il declino si compia salvo poi rimembrare i " bei tempi ", quando le piazze erano la palestra della vita di tanti bambini, erano la consolazione dei nonni, erano le prime storie di ragazzi in piena adolescenza.

A cosa serve oggi ripristinarle ? al decoro del quartiere? Forse ai Nostri occhi in cerca di un passato che non c’è più e non potrà ritornare? O peggio, all'orda barbarica che potrà meglio pensare a come distruggere tutto in breve tempo?

Non può essere solo compito dell'amministrazione pubblica dare nuova vita alle piazze, è necessario che i quartieri poi le vivano come una volta.

Ci sono simboli che fanno parte delle civiltà, della storia di una città, e spesso le piazze ne sono portatrici sane, ma questo non basta, nessuno oramai sa cosa una piazza rappresenti, ne' conosce la sua storia, o sa quali siano le gesta del personaggio ivi immortalato tranne casi davvero colmi di gloria costretti dai banchi di scuola.

Nessuno è disposto a lasciare il comodo divano e lo smartphone stracolmo di "bip" o musichette polifoniche e la tv satura di programmi spazzatura che ci portano tutto comodamente in casa.

E’ questa la Nostra piazza di oggi.

Dobbiamo essere realisti, meglio che le piazze di periferia divengano dei parcheggi anonimi dove si possa lasciare l’auto senza il pericolo di una rimozione coatta per aver dimenticato il lavaggio strade, almeno saranno utili ai quartieri.

Se dobbiamo parlare di sfumature di grigio che si parli del grigio stesso, forse allora riprenderemo a colorare i quartieri e le loro piazze.

Gianluca Gennai

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