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Caro Gennai, della sua risposta, pur concordando su tutto, apprezzo soprattutto l'estrema moderazione con la quale è riuscito ad esprimersi contenendo sentimenti che ormai non possiamo più negare né dissimulare. I miei complimenti. Solo, forse, potrei aggiungere un paio di cosette, non disponendo del suo magnifico autocontrollo. Prima cosa, assicurare alla municipalità che i milanesi sono stufi e arcistufi, sono preoccupati e hanno paura di vivere nella loro città. Prendono precauzioni, assumono condotte prudenziali, dovendo imparare i trucchi per la sopravvivenza di chi vive in posti pericolosi. Secondo: vige la regola della reciprocità. E' sempre stato così in diplomazia coi paesi esteri. La si applichi! Terza cosa, io sono contrario all'accoglienza quando non si hanno strutture mezzi e capacità economiche per realizzarla. E devo dire che, volendola praticare, pur restando contrario, allora applichiamola selettivamente. Con rigore, controlli e mezzi autoritari, il che significa respingere, fare controlli sanitari ecc ecc Infine, si faccia obbligo a chi viene accolto, di accogliere a sua volta tutti gli usi e i costumi di casa nostra, pena l'espulsione. Questo lei l'ha detto in modo piuttosto soft, caro Gennai, ma è un punto a mio parere  esiziale. E, infine, mi piacerebbe vedere presidiate da polizia carabinieri e vigili tutte e zone in cui sia necessario garantire i porprietari di casa, cioè i cittadini, che gli ospiti si comportino bene.