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Inviato da avatar Luciano Oggiano il 06-07-2017 alle 00:11

Buonasera, De Giorgi. Ho letto il suo commento e trovo il suo giudizio su via V. Monti anche troppo severo, pure ammettendo che le situazioni che descrive siano oggettivamente fastidiose. Per quanto riguarda la percorribilità, il commento scritto dopo la pedalata di Domenica voleva evidenziare due cose, principalmente la condizione di degrado civico in relazione agli atti di vandalismo che quasi sicuramente sono la causa del dissesto in merito ai cavallotti sradicati, visto che sicuramente non si sono "suicidati" ma qualcuno li ha fatti saltare per  (idiota) divertimento. La seconda cosa è l'incuria istituzionale, che non riesce a coordinare una squadra di manutentori in grado di intervenire su segnalazione, per rimediare ad anomalie e guasti simili.

Mi auguro che sia valida la presa in considerazione da parte del Municipio1, comunicatami da Oliverio Gentile in merito al problema, che comunque non è l'unico e nemmeno l'ultimo. Per la percorribilità, devo dire che la via V. Monti l'ho percorsa altre volte in bici (da corsa) e non sono mai caduto. Ovviamente è necessaria una certa perizia per viaggiare sul pavè, che non è certo il massimo per le due ruote, ma non l'ho trovata peggio di molte altre vie di Milano. In fondo mi pare che anche i ciclisti professionisti spesso attraversano centri abitati dove è presente il pavè, che è molto pericoloso più che altro sul bagnato. Io mi tengo in genere a distanza dai binari del tram, dove in effetti basta una disattenzione per rischiare una caduta, e poi è bene percorrerla in piedi sui pedali, perchè sedendosi si riduce di molto la capacità di assorbimento dei colpi sulle ruote e l'andatura risulta più disturbata dai sobbalzi. Detto questo, le piste ciclabili ci sono anche se spesso presentano tortuosità e rischio per la presenza (inopportuna) di pedoni che se preavvisati con campanellino, mandano spesso a quel paese chi chiede strada, ignorando che la pista si chiama ciclabile per un motivo ben preciso.

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