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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 13-08-2017 alle 13:54

Mi scuso per l’ingresso nella discussione da cittadino non residente che potrà solo commentare nel merito e non nel fatto.

il vostro è un argomento che potrebbe essere integrato tra i grandi e piccoli problemi di attualità della Nostra città. Un malumore che potrebbe sembrare circoscritto e anche interessato come del resto la maggior parte degli interventi dei cittadini che guardano al proprio quartiere se non alla propria via a giusta ragione essendone i maggiori sofferenti, tale modus operandi permette agli amministratori di declinare le lamentele dei singoli a occasionali derive isteriche.

Tuttavia fa riflettere il fatto che dei cittadini residenti nella stessa zona, si trovino agli opposti pur avendo lo stesso problema e molti altri potrebbero unirsi ognuno con un personale punto di vista. 

Resta il tema di fondo :

gestire con una limitata visione d’insieme che, come un sarto eccentrico, taglia e cuce su misura pretendendo poi che il vestito vada bene a tutti.

Certamente una città non può essere gestita ad personam, ma il fatto che le lamentele siano più o meno derivanti dagli stessi temi che ritornano cadenzati ma costantemente in aumento, fa si che il tono della discussione passi ad un livello di attenzione superiore.

La città vive di disagi a partire da un certo ceto sociale in giù, l’attenzione al cittadino per le apparenti piccole questioni diminuisce, le questioni ancora irrisolte sono molte e la concentrazione degli assessorati converge sui grandi temi taluni importanti ma non urgenti e altri urgenti ma non di facile soluzione, trascurando quanto procrastinabile.

Il trasferimento di maggiori poteri ai CDZ ad oggi non ha dato i risultati sperati, essi sono ancora imbrigliati dalla centralità gestionale e nella questione della città metropolitana ancora in alto mare nonostante l'urgenza.

E’ importante la partecipazione popolare e la condivisione dei problemi, allargare la discussione ad altre persone residenti in modo da attuare de facto un moto popolare che non ha niente di palesemente politico ma che potrebbe diventarlo per il bene del quartiere.

Molti hanno letto “ il Principe “ del Machiavelli: un principe che debba amministrare un territorio popolato da gente ostile, viene eletto “ dai grandi “ scelto tra il popolo in quanto “ i grandi “ sanno bene che il popolo può essere controllato meglio mettendo ad amministrare il territorio uno di loro con buona pace di chi sale sulla poltrona politica apicale della città.

Gianluca Gennai

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