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Ciao Andrea,

approfitterei del tuo post per fare un ulteriore segnalazione...

La Via Luigi Mengoni è il proseguimento della Via dei Calchi Taeggi che tutti sanno è la via dove si trova l'Istituto correzionale Beccaria. Vivo in questo nuovo quartiere dal settembre 2015. Il fenomeno che vorrei segnalare riguarda l'Istituto correzionale che permette ai propri detenuti di comunicare quotidianamente con i loro "amici" o familiari che si presentano puntualmente sotto le loro finestre.

L'istituto ovviamente, oltre a delle protezioni ha anche un ulteriore muro di confine per evitare intrusioni ed evasioni e che rende quindi le finestre distanti dal parco circa 50 metri. Il risultato è che per comunicare sia i "visitatori" che i "detenuti" strillano come dannati al punto che le loro voci si sentono nei balconi nelle nostre case.

Tutti i giorni, soprattutto d'estate, nei pomeriggi e la sera, dobbiamo assistere inermi alle urla di questi ragazzacci. Se va bene sono le giovani innamorate che attendono l'uscita dei loro "compagni"... se va male sentiamo parole e minacce di ogni tipo verso chiccessia.

A nulla servono le segnalazioni fatte al personale dell'Istituto che sostiene di non avere strumenti per evitare ai ragazzi di urlare dalla finestra. In termini legislativi loro sostengono di non poter evitare comunicazioni tra le persone fuori e i detenuti. La polizia locale, se contattata, si limita a promettere di fare visita ma ovviamente si fa presente una volta su 5. Ferma i ragazzi, che puntualmente tornano dopo una mezz'oretta.

Poche sere fa abbiamo assistito al lancio di "oggetti" dalla strada verso il carcere attraverso razzetti. Altre volte abbiamo visto ragazzi scavalcare il primo muro di cinta per lanciare oggetti nelle varie finestre. 

Si può continuare a rimanere spettatori di un simile scempio e di una tale inciviltà?

Davvero non esistono strumenti per fermare questi ragazzi?