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Inviato da avatar Marco Silingardi il 27-09-2017 alle 10:52

Da circa due settimane a Milano è attivo OFO un altro operatore di bike sharing e Milano si è riempita di bici gialle.

A differenza degli altri operatori già presenti, a mio avviso questa volta, è stato introdotto un fattore di novità: in attesa di fissare un prezzo, i manager di OFO hanno deciso che fino a fine settembre le biciclette potranno essere prese GRATUITAMENTE ovviamente previa registrazione; questo, a mio avviso, è stato un vero "boom" tra gli adolescenti che con entusiasmo stanno approfittando di questa “manna” caduta dal cielo. Cosa c’è di più attraente in un giovane dell’idea di prendere una cosa GRATIS e di lasciarla dove vuoi? Se poi devi anche utilizzare lo smartphone… è un attimo, un gioco da ragazzi.

Personalmente ho notato veramente tanti giovani in giro in bicicletta e questo non può che farmi piacere.

Giustamente OFO si raccomanda di utilizzare la bicicletta nel pieno rispetto delle norme sia quando si circola che quando si parcheggia il mezzo… insomma ha fatto richiamo al senso civico dell’utilizzatore.

Ma, specialmente in questa fascia di età adolescenziale, il senso civico (anche il buon senso a volte) viene messo da parte per lasciar spazio all’esuberanza (e anche un po’ all’incoscienza) tipica della giovane età; avere una bicicletta GRATIS nuova fiammante sotto il sedere risveglia nel giovane utilizzatore quel giusto senso di libertà tanto desiderato e troppo a lungo represso dall’essere costretto a prendere un mezzo pubblico (magari strapieno!) dove i tempi non li decidi tu, ti libera da una situazione che ti costringe ad aspettare “chattando” pigramente alla fermata. Adesso sei libero di inforcare una bicicletta… e via!

Vorrei però analizzare anche un altro aspetto, prendendo spunto dai fatti a cui ho personalmente assistito in queste settimane:

- gruppi di ragazzini che sfrecciavano, quasi facessero una gara, sui marciapiedi allegri e spensierati zig-zagando tra i pedoni ed incuranti dei vari passi carrai e delle uscite dei negozi;

- attraversamenti di incroci senza prestare la minima attenzione perché intenti a chiacchierare tra loro;

- 2 scampati incidenti per attraversamento con il rosso;

- ho rischiato due volte di essere investito sul marciapiede da ciclisti imberbi, che non riuscivano a tener a freno la loro carica di esuberanza.

Che fare? I giovani sono pieni di vitalità e nonostante questi spaventi che mi sono preso (con annesso richiamo a stare più attenti non solo per gli altri ma soprattutto per loro), non mi sento di colpevolizzarli (anch’io alla loro età mi sarei comportato così… se non peggio); perché come in tutte le cose, bisogna essere educati, non si nasce “imparati”. Le norme, le regole, il senso civico va insegnato; non si può relegare tutto al buon senso, perché come la realtà dimostra il buon senso c’è chi ce l’ha e chi no! Credo che in questa direzione molto si sta facendo e mi auspico di faccia ancora di più.

Come dicevo all’inizio, a fine settembre questa promozione (o meglio campagna pubblicitaria, ma anche il termine “esperimento” può andar bene) purtroppo finirà; verrà stabilito un “equo” prezzo che spero tenga in considerazione del grande successo che la bicicletta sta avendo tra i più giovani.

Altrimenti il rischio è di tagliarli fuori, di lasciarli a piedi nel vero senso della parola.

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