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Inviato da avatar Franco Puglia il 21-10-2017 alle 07:10

Considerazioni corrette, Bruno. La stagionalità produce di per sè peggioramenti della qualità dell'aria, dovuti anche alla presenza di una maggiore concentrazione di particelle di umidità nell'aria, a livello del suolo, che favoriscono la cattura di pulviscolo di ogni genere.
Si parla, perchè fa comodo alle case automobilistiche, di polveri sottili prodotte dai motori "più inquinanti", sorvolando sul fatto che gli pneumatici, rotolando sull'asfalto, si consumano, producendo povere di gomma, che è carbone misto ad idrocarbuiri solidi.
Vogliamo sapere quanto ne immettiamo in atmosfera? Si potrebbe calcolare conoscendo il volume di vendite annuo di pneumatici ed assumendo un diametro medio delle gomme ed i mm di consumo di battistrada. Probabilmente verremmo sconvolti dai numeri. Questo per non parlare del fatto che anche l'asfalto è bitume, cioè petrolio, e si consuma in polvere.
Senza ventilazione atmsferica non ci sono soluzioni. Inoltre ci stiamo preoccupando di qualcosa che c'è sempre stato, da forse un secolo, che ha fatto danni alla salute, certo, ma non in maniera statisticamente rilevante rispetto ad altre fonti di danno: si muore di più per eccesso di cibo che per inquinamento.
Forse dovremmo smettere di mangiare !!!

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