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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 25-10-2017 alle 01:40

Carissimo Puglia,

hai perfettamente ragione, le valvole termostatiche sono davvero il più grande e ingannevole sistema illusorio in tempi moderni, escogitato dai grandi players per fare business attraverso false informazioni e pretenziosità fino al definirle una delle soluzioni risolutive in termini di smog e risparmio energetico.

Come ben descrivi, quelle utilizzate nella maggior parte dei casi non sono che dei semplici rubinetti dato che funzionano sulla base di una posizione sostanzialmente adimensionale della manopola di regolazione, cioè non si sa esattamente a quanto corrispondono i numeri da 0 a 5 in termini di temperatura impostata anche se l’ente ENEA stabilisce più o meno a cosa corrispondono addirittura consigliando la posizione 3 teoricamente corrispondente a 20 C° ( la vera valvola termostatica utilizzata a livello industriale è regolata da un feed-back dato da una sonda di temperatura remota posta in un punto ottimale alla regolazione di un processo, ma questa è materia ben lontana dal vissuto quotidiano ).

Ci sono delle soluzioni assai perfomanti ma quanto costano ?

Pochi possono permettersi simili scelte e quindi la massa, il buon gregge, fa la lana, cosi non rischia di essere sacrificato in nome dell'agnello pasquale.

Men che meno se queste soluzioni si collocano nell’ambito del risparmio energetico proprio per la ragione sopra descritta ( potremmo avere 22 C° in casa ma la valvola non li sente in quanto collocata in un angolo della casa dove staziona una sacca di aria fredda, quindi non si chiude ).

Non parliamo poi di trasmittanza delle pareti e dei pavimenti praticamente dei veri e propri condensatori in grado di rilasciare il caldo o il freddo secondo esposizione e collocazione a livello infrastrutturale o geografico se non adeguatamente termoisolati o di infissi malmessi o degradati.

Alla fine questi dispositivi, se non supportati da altre soluzioni tecniche a valle di uno studio della propria abitazione tramite una consulenza fatta da un professionista serio, non sono che una spesa in più per le famiglie, convinte di avere dei benefici oltremodo obbligate dalla legge che non dice tutto, che non accompagna il cittadino verso un vero miglioramento del proprio status come dovrebbe, facendo cosi da spalla alle aziende impegnate a conquistare i mercati anche attraverso le vie brevi del proporre prodotti davvero mediocri e del tutto inefficaci.

Se poi scendiamo nel dettaglio dei contatori e delle equazioni di calcolo che determinano la spesa per ogni singola utenza, arriviamo direttamente ai tribunali ( infatti molti condomìni sono oramai quasi in causa con le società di gestione delle utenze perché i numeri non tornano fino al paradosso che porta molte famiglie a spendere di più rispetto a prima ).

Non dimentichiamo che ogni singola famiglia ha sborsato mediamente 3.000 euro per l’istallazione dei suddetti dispositivi.

Infine sappiamo bene quali siano gli aspetti che regolano i sistemi termici e i concetti fisici dei termosifoni che peraltro possono essere di ghisa o di alluminio con notevoli differenze tra loro apparentemente calcolati da dei K correttivi impostati dal tecnico installatore e riconducibili alle normative standard che teoricamente tengono conto della dimensione del termosifone e della sua tipologia.

Il problema è davvero complesso e fin quando non avremo una classe politica all’altezza delle complessità dei tempi ( e non dico che devono essere esperti in materia ma almeno onestamente capaci di capire i propri limiti e a chi rivolgersi ), non riusciremo a fare niente in merito all’argomento per il quale ci stiamo confrontando e questo non riguarda la sola Milano ma va ben oltre, rimanda ai livelli alti di una gestione dei sistemi su scala mondiale.

Milano non è che una particella infinitesimale rispetto al tema dell’inquinamento e per questo l’argomento non deve essere posto come un'emergenza cittadina ricadente unicamente sui veicoli o sulle scelte delle singole famiglie che vengono vessate come se fossero direttamente responsabili del disastro ambientale a tal punto da farle sentire colpevoli.

E’ necessaria una visione ben più alta, assai più grande che porti ad un cambiamento strutturale definitivo. La giunta dovrebbe muoversi magari all’unisono con altre grandi metropoli europee assai più strutturate anche in termini di trasporto pubblico determinante in funzione dell’inquinamento veicolare ( basti pensare che i Km di metropolitana a livello nazionale non arrivano a coprire la rete parigina ).

Tuttavia non bisogna desistere, occorre insistere anche attraverso inserimenti " a gamba tesa " per mantenere un livello assiologico alto rispetto al contesto scarsamente capace di informare correttamente la cittadinanza o quanto meno incapace di dare diversi punti di vista, di dire esattamente la verità che è quella ricadente sull’impegno pubblico in termini di ristrutturazioni urbanistiche condominiali e pubbliche, maggiori investimenti sul trasporto a basso coefficiente inquinante che non è necessariamente la metropolitana, tutorial arborei, formazione a partire dalle scuole materne, vicinanza e fermezza nei confronti delle società non indigene in termini di rispetto delle regole, maggiore impegno culturale a tutti i livelli partendo dall’alto, dalla classe dirigente.

Bisogna insistere anche e solo per un concetto filosofico che rimanda all'epistemologia declinata al sociale nel senso di una società fatta d'insieme di individui dotati di diversi livelli di autonomia, relazione ed organizzazione che, variamente aggregandosi, interagiscono al fine di perseguire uno o più obiettivi comuni attraverso le diverse conoscenze.

Gianluca Gennai

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