Rispondi a:

Inviato da avatar Gianluca Gennai il 02-11-2017 alle 01:27

Le domeniche " a piedi " del Brambilla.

Su " Arcipelago Milano " , scrive il Sig. Costa delle domeniche " a piedi " ( in allegato ).

Una bella immagine tuttavia più vicina all’idea di festa di compleanno " total green " che ad un piano di risanamento della città in tema all’inquinamento.

Le biciclette e i monopattini, i roller, tanti bambini in festa, adulti gioiosi essi stessi bambini per l’occasione, finalmente presi e felici da una spensieratezza data dalla divagazione domenicale.

Quando sento o leggo delle " domeniche a piedi " ritorno all’età adolescenziale, alle domeniche di austerity degli anni 70, ci si fermò perché dovevamo risparmiare e non perché c’era troppo smog, eppure all’ora di smog ce n’era in abbondanza.

Risparmio energetico, questo era il motivo che i politici di allora posero come conditio sine qua non per restare in sella al cavallo delle potenze economiche mondiali.

Tuttavia proviamo a rifletterci sopra espandendo gli scenari, giusto per rientrare in una logica razionale.

Le domeniche senza macchina sarebbero certamente paradisiache per chi vive nel centro città, agiato nella quotidianità in quanto può muoversi senza dover fare i conti con un orario del treno o del tram anche la domenica, probabilmente gli basta scendere di casa per trovare quanto necessario alla dose giornaliera di cibo che forse è più una " liturgia " che una necessità.

Forze dell’Ordine ovunque, senso di sicurezza e di tranquillità a 360 gradi, il bello che appaga e che è a portata di mano, niente di più invidiabile dal punto di vista del vivere.

Le domeniche senza macchina sarebbero certamente infernali per quelle   famiglie che hanno un solo giorno la settimana in cui finalmente possono recarsi al centro commerciale aborrante per i più, forse anche per Loro stessi, per fare la spesa settimanale, tutti insieme perché durante la settimana non c’è tempo, c’è solo da correre e rincorrere.

Sarebbero le domeniche senza macchina di quelli che tutta la settimana si alzano alle 5 del mattino e rientrano alle 10 la sera e che la domenica li attende il carrello della spesa pieno di sussistenza alimentare, in quantità tali da non essere trasportabili a mano sui mezzi pubblici quando si è da soli magari con al seguito i bambini. 

Due esempi paralleli, due vite che non si incontreranno mai, facenti parte di una stessa città che tuttavia non ha gli stessi pesi e le stesse misure in termini di vivibilità.

Universi paralleli, teoria degli opposti.

Non si pensa che ci sia una " subcultura di sopravvivenza ".

Un vero e proprio modo di vivere in perenne stato emergenziale che non ha nessuna possibilità di ergersi a tutela di argomenti così importanti quanti cronici e strutturali, assai lontani dall’essere risolti attraverso semplificazioni o estemporanee scampagnate in città.

Si parla di Copenaghen.

Copenaghen ha un sistema di trasporto pubblico considerato il più efficiente in Europa.

Lo scrivente vive spesso all’estero per lavoro e questa città è stata una delle tappe professionali tra le tante.

Le persone che abitano fuori città, fanno fatica esattamente come quelle di Milano, la diversità sta negli orari di lavoro e nella flessibilità che rende tutto molto più fruibile a partire dal fare la spesa o dedicarsi alle cure di un proprio caro.

L’auto viene scarsamente usata perché le città sono strutturate per dare a chiunque l’opportunità di soddisfare i propri fabbisogni.

La società danese è basata sui servizi " tout court " al cittadino, è una realtà non paragonabile ne' a Milano ne' ad una qualsiasi città italiana.

A Copenaghen c’è il teleriscaldamento, nessuna emissione da caldaia.

La città usufruisce di un termovalorizzatore a bassa emissione che ricicla i rifiuti in energia termica ed elettrica e tutte le centrali termoelettriche danesi rilasciano calore ridistribuito alla comunità.

L’idea del Sig. Costa è da intendere come un grido dall’allarme ma non trova nessuna reale affermazione scientifica ne tecnica, le domeniche senza auto rischierebbero di essere solo classiste e penalizzanti nei confronti delle famiglie meno fortunate.

Il problema deve e può essere affrontato in collegialità, senza isterismi, attraverso scelte coraggiose che passano dall’attuare un’inversione decisa a livello urbanistico, architettonico, sociale e culturale ma anche educativo, a partire dalla scuola materna dove i bambini dovrebbero essere educati al rispetto per l’ambiente cittadino che non è solo annaffiare la pianticella.

Un processo tanto difficile quanto costoso, tuttavia necessario.

C’è bisogno di usare quanto la tecnologia offre per limitare i danni da smog, come gli asfalti antismog, come le pareti fotocatalitiche nei tunnel cittadini, come un deciso intervento sulle linee metropolitane previste da più governi e mai realizzate ( Parigi supera l’Italia intera in merito ai Km di metropolitana ), serve il teleriscaldamento, gli incentivi alle famiglie affinché attuino delle scelte di efficientamento termico ed energetico nei propri appartamenti, altro che valvole termostatiche inutili e costose.

Occorre fare delle leggi ferree che limitino le temperature delle caldaie a valori per le quali forse servirebbe mettersi una felpa in casa come una volta, ma ridurremmo le accensioni dei bruciatori e quindi le emissioni in aria di fumi inquinanti.

Incremento arboreo nelle strade, soprattutto in periferia, dove scarseggia il verde stradale.

Stop agli autobus verdi che verdi non sono, mettiamo linee filobus.

Poi si parla della bici, di quanto sia un mezzo auspicabile, immagino il Sig. Costa sia aggiornato sulla rete " ciclovia " che risulta perfetta fino a quale anello della città ?

Anche in questo caso ci sarebbero cittadini già ciclabili, altri no e soprattutto impossibilitati ad esserlo.

Ha mai provato ad andare in bici in via Stephenson con le borse della spesa ?

Mi scuso per la schiettezza tuttavia non banale.

Gianluca Gennai.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta