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Inviato da avatar Franco Puglia il 02-11-2017 alle 21:51

Assolutamente vero Andrea, e questa è una prova della IGNORANZA tecnica di amministratori che pretendono di imporre alla cittadinanza norme che dovrebbero essere a sua tutela.
Come ben dici, il minimo di inquinamento si ottiene riducendo al massimo rallentamenti e ripartenze, quindi rendendo scorrevole il traffico. Il motore consuma meno se lavora ad un regime di giri intermedio tra il minimo ed il massimo.
Quanto alla pericolosità derivante dalla velocità, è innegabile che l'energia di frenata sia proporzionale al quadrato della velocità, per cui a 30 km/h o a 50 km/h confrontiamo 900 con 2500, un numero quasi tre volte superiore, ma NON è vero che gli SPAZI di frenata cambino molto, perchè tutto dipende dalla capacità del sistema frenante, freni e pneumatici, di assorbiere queste energie in uno spazio di tempo molto piccolo. Se la velocità è di 5 o do 10 km/h, tanto per capirci, lo spazio di frenata è lo stesso: conta di più il tempo di reazione. Se paragoniamo 130  180 km/h è ben altro discorso, perché qui serve molto spazio di frenata per dissipare tutta l'energia cinetica.  Perciò chi promuove queste soluzioni dovrebbe tornare a scuola, invece di fare il legislatore.
La sicurezza si promuove in maniera diversa, per esempio ostacolando con barriere anche esteticamente gradevoli attraversamenti pedonali pericolosi se al di fuori delle strisce pedonali, eliminando gli incroci a semaforo, dove un passaggio tardivo col giallo-rosso rischia di produrre una catastrofe a qualsiasi velocità. Le rotonde, che ormai si sono molto diffuse impediscono che questo si verifichi. Sulle vie di grande scorrimento si potrebbe consentire lo scatto del semaforo al verde subordinato alla assenza veicoli molto prossimi provenienti dalla direzione di potenziale conflitto, rilevandoli mediante telecamere intelligenti. Tutto a portata di tecnologia, solo che non RENDE come gli autovelox, ma salva solo la vita delle persone.

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