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Quando si vuol far fallire un'iniziativa la si taccia di demagogia, e questo chiude l'argomento. Non sono per nulla d'accordo con quanto lei scrive, per nulla!

Ricordo perfettamente che:

• durante le domeniche a piedi a Milano (1973) i mezzi pubblici erano finalmente numerosi ed efficienti, visto che non c'erano le automobili ad ostacolarne il cammino;
• la gente si riversava nelle strade e andava volentieri in centro riempiendolo;
• se lei guarderà le foto d'epoca osserverà volti sorridenti, nell'austerità la gente non era disperata, era FELICE.

http://curiosando708090.altervista.org/austerity/

Sicuramente qualcuno avrà brontolato, qualcuno ne avrà avuto disagio, ma rari permessi per casi eccezionali erano concessi, quindi nulla di drammatico e la città era BELLA.

Si organizzino feste nelle domeniche senza auto, e la gente ci sarà. Non c'è bisogno di spendere cifre esorbitanti. Saltimbanchi, musici, mostre: poco shopping e molto divertimento per i bambini e le famiglie. In punti diversi della città per gusti diversi. Se i commercianti vorranno partecipare lo faranno. Dipende dalla buona volontà di tutti.

Si obietta che non siamo più nel '73, oggi la gente non è più capace di fare a meno dell'auto. Questa constatazione è terribile. Siamo cambiati antropologicamente? Direi di no. Non c'è stata un'evoluzione della specie umana che impedisca di usare le proprie gambe, siamo ancora salvi!

Scoprendo che si può vivere senza auto (o con un uso limitato dell'auto) si potrebbe migliorare la qualità della vita anche negli altri giorni della settimana, incentivando l'uso dei mezzi pubblici. Facciamo di Milano una città a misura di bambino, non a misura di commerciante.

Altrimenti a Milano resteranno solo i commercianti, e a chi vederanno le loro merci?

Cordiali saluti