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Inviato da avatar Simone Sellerio il 22-05-2018 alle 18:30

Domenica 20 maggio si è svolta la tradizionale uscita in bicicletta, aperta a tutti, denominata Pedalata tra storia e natura: un itinerario storico e naturalistico articolato in cinque tappe nell'area di Porta Vercellina ed organizzato dal CSA Petrarca in collaborazione con Ciclobby.

Partenza da piazza De Angeli, un luogo che porta nella sua storia la denominazione “La Maddalena”, dalla colonna che sostiene la statua dedicata a Maria di Magdala, o Maria Maddalena. Un secolo fa qui sorgeva la fabbrica tessile De Angeli-Frua, nata nel 1896. Il fiume Olona scorreva a due passi e il mitico “Gamba de legn”, la tranvia interurbana a vapore, attraversò questo rione fino al 31 agosto 1957. A ritroso nel tempo “La Maddalena” era un prospero borgo agricolo, nonostante le ricorrenti inondazioni dell’Olona. La colonna fu eretta da Carlo Borromeo dopo la peste per ricordare l'antico hospitale, oggi rievocato da un altare nella chiesa di San Pietro in Sala. Nel secolo

scorso la piazza ha assunto l’attuale denominazione in onore di Ernesto De Angeli, imprenditore e filantropo, che vivamente sentiva i “doveri verso la collettività” che lo portarono a istituire la cassa di previdenza per gli operai, la polizza per gli infortuni sul lavoro, e a creare le strutture per i consumi popolari.

Il gruppo a due ruote, guidato dal presidente del CSA Petrarca, si è poi spostato sulla “strada Vercellese”, l’odierna Via Novara, verso un monumento citato più volte nelle pergamene della Canonica di Sant’Ambrogio: questa chiesetta, oggi privata, di aspetto nobile anche se soffocata dalle case di via Molinazzo, è quanto resta dell'hospitale Sancti Jacobi Zebedei Rathocanum (San Giacomo al Restocano). Atti di antiche visite pastorali documentano che la chiesa nel secolo XVII era dedicata ai santi Giacomo e Donato, quindi ai santi Filippo e Donato. San Giacomo al Restocano è legata a Linterno (l’antica Infernum) già da molto tempo prima del suo più celebre ospite Francesco Petrarca, come risulta da un documento del 1207. Il Restocano era un corso d'acqua che raccoglieva diversi fontanili: le pergamene del tempo lo descrivono attorniato da cascine con mulini, da cui il nome “Molinazzo”.

Finalmente la tradizionale tappa a Cascina "Torrette di Trenno" ha regalato ai presenti una cascina ristrutturata (da un privato) in modo veramente esemplare con la supervisione dell'associazione "Mare Urbano". Nel rispetto della struttura e della storia del luogo, la cascina è rinata come luogo di aggregazione e ritrovo con spazi condivisi aperti a varie attività ricreative.

Grandi spunti di carattere storico e culturale sono emersi anche durante la visita al borgo antico di Quarto Cagnino, uno dei nuclei urbani più caratteristici della Zona 7 e dell’intera città, che deve il nome a quartum castrum, il castrum in muratura al quarto miglio della strada consolare romana diretta nelle Gallie. Era questo, all’epoca dei pellegrinaggi medievali, un sicuro punto di riferimento per i viandanti che, volendo evitare la grande città e il relativo pedaggio, si ricongiungevano con il percorso tradizionale della Via Francigena, importante itinerario di pellegrinaggio che attraversava l’Europa da Canterbury verso Roma e la Terrasanta. Nonostante un’edilizia poco rispettosa delle sue antiche vestigia, nel borgo sopravvivono deliziosi cortili e la caratteristica colonnetta con la croce, memoria di un adiacente lazzaretto.

Da questo punto in poi, grande protagonista diventa il Parco delle Cave con un approfondito focus sui fontanili e le marcite che tuttora rendono unici il territorio medievale del parco. Quindi la sosta presso Linterno/Infernum, monumento storico legato a Francesco Petrarca di eccezionale interesse culturale e turistico, per cui il CSA Petrarca ha speso enormi energie nella battaglia a difesa del nucleo più antico e degradato, nonostante il Vincolo Monumentale D.M. 9.3.99 che avrebbe dovuto tutelarlo.

Nonostante i grandi fondi spesi per il restauro e l'importanza storica del sito, è saltata all'occhio di tutta la differenza di restauro tra Torrette di Trenno (senza pubblicità) e quella di Linterno (con tanto di grancassa), veramente squallido al paragone.

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