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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 18-06-2018 alle 18:29

Egregio Sacerdoti;

mi lasci dire che Lei può dare tantissimo alla città di Milano, grazie al Suo senso di partecipazione e la Sua preparazione, ma la Sua visione è diametralmente opposta alla Mia, per questo il suo intervento e' scontato.

Lei difende a spada tratta, una Sua visione che probabilmente è quella di molti altri e fa bene.

C'è da dire che la Sua visione di Milano, conferma anche l'intervento che ha fatto, durante l'incontro organizzato dall'arch. Battisti, al quale ho partecipato da spettatore ricevente più che proponente, data l'autorevolezza dei relatori e la Mia predisposizione a ascoltare chi di Milano sa molto più di Me, compreso Lei.

Tuttavia il Mio non essere indigeno, ma amante di Milano, forse mi da la possibilità di guardare la città in modo asettico, come un chirurgo guarda un paziente. Vengo dal mondo delle grosse infrastrutture e dell'innovazione dove tutt'oggi lavoro, mi occupo di quello che oggi Lei aborra, a favore di una visione bucolica della città, molto affascinante ma non per Me e questo rende la fondatezza del Mio intervento.

Sulle priorità, le priorità ci sono e come, e non sono ne' le Mie ne' le Sue, sono quelle della città collassata dal traffico, in ogni dove. La soluzione é trovare i modi di decongestionare restando nell'ambito della realtà di oggi, che è quella sotto gi occhi di tutti, ergo, o si fermano le macchine fuori dalla città potenziando i trasporti, o si fanno strade e parcheggi sotterranei, in aggiunta agli esistenti, che certamente sono insufficienti o troppo cari ( ecco la provocazione dei ristoratori e albergatori ).

Milano è una città che si basa sulla finanza e l'economia, sull'imprenditoria, ambiziosa e retta su un sistema lavoro lontano dall'idea del turismo, certamente ben accetto, s'intende.

Questo vuol dire stanziare fondi, e va fatto prima di fare degli interventi sui navigli, perchè sarebbe insopportabile per Milano anche per la cantierizzazione che so di quale entità potrebbe essere.

Sulla questione 30 all'ora, Lei sa bene che questo aumenterebbe il rilascio di sostante inquinanti, peraltro il rallentamento della circolazione, a parità di numero  di veicoli/h, porterebbe ad un collasso viabilistico.

Sulla questione " città europee ", parla con uno che lavora perennemente all'estero, e personalmente devo dire che il modello Amsterdam, non è assolutamente proponibile su Milano, il fatto di EMA, cosa c'entra? Pensa che dipenda dai canali d'acqua e dai "bateau" che transitano a fianco alle biciclette, tra canali e Polder? Quando ci vado e la vivo non come turista, faccio spesso percorsi in bicicletta anche sui polder, in mezzo a mulini e canali di drenaggio, so bene che gli interessi in gioco non dipendono da questo.

in quanto ad altre città, Parigi ha vie sotterranee e una rete/struttura di trasporti pubblici impressionante, per cui siamo lontani anni luce, cosi come Londra.

Recentemente sono stato a Copenaghen, dove il modello del vivere, si basa su un'idea sociale lontana da quella italiana, il problema delle auto non si pone, la gente vive su altra dimensione, restiamo su Milano, realtà a se stante, non paragonabile con altre città, altrimenti, il primo argomento sarebbe il trasporto pubblico e non i navigli, per i quali non ho nessuna avversione ideologica, tanto meno politica.

Albertini che lei cita, non è che un ex sindaco che ha provato a fare qualcosa, come i sui predecessori e successori, eletti dai milanesi, anche per Lui luci e ombre, niente di diverso.

Il Sindaco Sala, propone le Sue soluzioni? Bene. Troverà sostenitori e oppositori, ognuno con le proprie ragioni, ma vanno ascoltati tutti i cittadini che hanno delle proposte alternative, mi pare che questo lo stia facendo. 

Se si devono riattivare i canali fluviali detti navigli, molto bene, ma prima rendiamo la città pronta per far questo passaggio, questo vuol dire:

RIDURRE IL TRAFFICO, quindi:

1) Maggiore trasporto pubblico a velocità di spostamento e frequenza alte, oltre alla capillarità, pensando a sostenere le opere a spese contenute.

2) Vie alternative di transito, quindi eventuali vie sotterranee con relativi parcheggi liberi, oppure blocco del traffico nella cintura esterna di Milano, quindi, nuove HUB di scambio tra trasporto privato e pubblico e revisione globale del sistema dei trasporti merci


Gianluca Gennai.

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