Rispondi a:

Inviato da avatar Michele Sacerdoti il 27-06-2018 alle 10:01

Ieri ho partecipato al Liceo Parini al secondo incontro della consultazione pubblica sulla riapertura dei Navigli.

Sono stati organizzati otto tavoli di consultazione, ognuno di una decina di persone, nell'aula magna.

Dopo la presentazione da parte dell'Assessore Lipparini e del presidente del Municipio 1 Arrigoni è seguita l'illustrazione della parte del progetto relativa alla Conca dell'Incoronata da parte di due progettisti della MM.

I partecipanti ai tavoli hanno potuto esprimere il loro parere che è poi stato illustrato da un rappresentante ad ogni tavolo.

Non sono emersi particolari problemi su questa tratta che non prevede grossi scavi, ma solo l'immissione dell'acqua nella chiusa esistente e sotto il Ponte delle Gabelle. Interessante la soluzione del passaggio della pista ciclabile sotto il ponte sopra un pontile, con la galleria pienamente illuminata e non buia come ora.

Credo che sarà un bellissimo percorso ciclabile, un po' come quello sospeso sul lago di Garda in fase di realizzazione.

I residenti si sono raccomandati la pulizia periodica del canale perchè attualmente ci sono problemi di pulizia della Conca e di non prevedere sanpietrini nel percorso ciclabile, scomodi per i ciclisti.

Un altro tema è stato dove mettere i portali di legno della Conca, recentemente restaurati, che dovranno essere sostituiti con nuovi più funzionali. La richiesta è che restino nell'area, visto che sono visitati da numerosi turisti.

Il progetto di riapertura dei Navigli si rivela come una importate opera pubblica che caratterizzerà positivamente Milano nei prossimi anni, su cui tutta la cittadinanza alla fine non potrà che essere soddisfatta per il recupero dell'identità di Milano, che è stata persa con la loro chiusura nel secolo scorso.

Cito una parte del messaggio che ho inviato a Italia Nostra in risposta a una consultazione degli iscritti.

I navigli furono chiusi contro il parere dell’allora Soprintendente Modigliani e dell’architetto della Soprintendenza Carlo Calzecchi che si occupava del dossier e che si appellò a Margherita Sarfatti  il 29 gennaio 1929 contro la copertura favorita da appetiti speculativi milanesi. Nella commissione edilizia Calzecchi, rappresentante della Soprintendenza, si oppose. Architetti come Alpago Novelli, artisti come Widlt e Carrà, architetti come Luca Beltrami sostennero la posizione della Soprintendenza.

Per la Soprintendenza, che parla a nome di “tutti quelli che non si sono rassegnati al livellamento progressivo della città in una espressione di uniformità desolante”, la questione del carattere specifico della città si situava su un piano essenzialmente architettonico:

“Poco a poco, via via che spariscono i suoi tratti fisiognomici caratteristici, la città di Milano non avrà più nulla di diverso né di tipico per distinguerla da innumerevoli città di tutte le altri parti del mondo “.

I lavori cominciarono nel marzo del 1929 proprio nelle parti che la Soprintendenza aveva identificato come i primi da salvaguardare: via Francesco Sforza, via San Damiano e via Senato.

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta