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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 12-07-2018 alle 14:29

Ringrazio l'Assessore Sign.ra Tajani per la gentile risposta attraverso questa piattaforma che non tutti gli Assessori utilizzano come mezzo di comunicazione ( forse ritendo che ciò sia una perdita di tempo o inutile, in qualche caso depotenziandola, trascurando l'aspetto principale: avvicinarsi al cittadino, anche quello più critico, senza pregiudizi e soprattutto senza guardare dall'alto in basso una piattaforma che cerca di restare baricentrica ).

Tuttavia rimane il problema di fondo, la distanza.

Il problema del supermercato che chiude, non è che la punta di un iceberg. L'idea che i problemi di questo quartiere possano essere gestiti tramite i soliti disimpegni politici, introduce il seme della paura, in quanti riescono a fare un esercizio intellettuale: il presupposto di un progressivo abbandono a seguito di una valutazione strategica fatta ad alti livelli, dove si stabiliscono i parametri di recupero e quelli di irreversibilità sociale dei diversi quartieri o zone di Milano, per diverse cause ( utilizzerei il termine contaminazione, degrado irreversibile, ecc. ). E' chiaro che ne segue il budget che il Comune stanzia in funzione della probabilità che un investimento porti un ritorno secondo determinati parametri di valutazione, ma anche in termini di voti ( su questo ci sarebbe molto da dire soprattutto in merito alla posizione della Giunta Sala, oggi concentrata su temi distanti dalle periferie,  nonostante le dichiarazioni degli ultimi giorni, quando dice che a Settembre tutto cambierà, non specificando l'anno Domini ).

Oggi Quarto è lasciata alle attività del terzo settore e alle prestigiose e valenti organizzazioni come Save de Children che opera con grande forza e progetti davvero lodevoli,  e agli studi sociologici delle Università. In pratica è diventato un laboratorio di ricerca e studio, forse manca l'antropologia e la criminologia forenze.

La realtà è che se non c'è anche un recupero urbanisitico, ne consegue un disinteresse commerciale con conseguente arresto degli investimenti, anche a fronte di un radicale cambio etnico che oramai si è consolidato nel quartiere e che porterà, se non si ostacola la tendenza,  ad una totale trasformazione verso quella periferia che a Parigi chiamano Belieue. In questo processo, forse inarrestabile e del tutto previsto a Milano da anni grazie alle " think thank", i primi a subirne l'effetto, saranno gli anziani e le persone più deboli, meno preparate. 

Il recupero sociale deve andare di pari passo con il recupero infrastrutturale ( trasporti, servizi al cittadino ) urbanistico, architettonico, altrimenti resta un valente esercizio di ricerca, finalizzato a qualche congresso o qualche pubblicazione sui cambiamenti della società da ora al 2050 e sui mali delle periferie ( a onor del vero sarebbe un aggiornamento ai tanti studi e pubblicazioni sul tema ).

Ecco il punto, le priorità ci sono, le definirei urgenze, là dove il Sindaco ha promesso un'inversione radicale dei processi di degrado oggi avviene esattamente il contrario a favore di un impegno personale e massiccio oltre che strategico a livello politico, sul centro cittadino ( là dove il bacino di elettori conta di più ).

Preme scrivere anche un'altra cosa, tutti Voi Assessori di maggioranza, per quanto possiate pensare cose diverse, è evidente e comprensibile che non protrete che schierarvi a fianco della corrente elitaria e prevalente, pena l'esclusione dalla squadra, chi può contestarvi se non i Vostri stessi elettori, soprattutto quelli periferici, ammesso che siano messi nelle condizioni di farlo. E poi, quanto possono contare visto che siete già tutti seduti sulle poltrone rosse municipali?

C'erano un tempo gli ideali, sotto il giogo dei poteri, oggi nulla è cambiato se non la consapevolezza di molti cittadini che hanno maggiore autonomia intellettuale e quindi maggiori aspettative, ergo...

Gianluca Gennai

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