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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 03-10-2018 alle 19:14

M4.

Non si possono non prendere in considerazione i molti aspetti definibili economicamente " inattesi " o " non contemplati " in sede di valutazione preliminare e di fase di approvazione nei bilanci di spesa, gravanti sui cittadini non solo milanesi.

E’ vero che le opere di questa entità, sono talmente complesse che non tutto può essere previsto, ma è anche vero che le società partecipanti al progetto, sono molto esperte di Milano e del suo sottosuolo, direi le migliori in assoluto, e per questo si possono aggiudicare gli appalti, avendo un livello di valutazione tecnica molto alto, a parità d’offerta economica ( tempi di realizzazione, costo finale dell’opera ).

Simili competenze messe in campo, ci portano a pensare che, il non dire, potrebbe essere un esercizio per recuperare denari aggiuntivi o deliberare spese con il giustificativo " non previste " tuttavia obbligatorie perché l’opera va finita, costi quel che costi. Per altro questi costi aggiuntivi, sono tutti in capo al Comune e alla Regione Lombardia, compresi i costi di fermo cantiere a seguito d’impedimenti a procedere (cosa certa, quando si cava sotto una città con più di 2000 anni di storia).

Ecco che l'opera è stata presentata a costi contenuti, ha ricevuto i consensi dell’opinione pubblica e i pareri favorevoli degli Organi di Stato che ne hanno autorizzato il finanziamento, e oggi gode di ulteriori finaziamenti avendo la possibilità il Comune e la Regione, di gestire entro un certo valore, le eventuali spese impreviste che in questo caso, possono essere sommate, trattandosi di più lotti.

E’ cronaca recente il ritrovamento di un importante sito archeologico di epoca romana, al netto di altri ritrovamenti minori e di zone con terreni ostili, piuttosto che i costi derivanti dalla cantierizzazione di superficie, spesso non del tutto valutata, basti pensare alla recente delibera comunale ( in allegato ), in tema ai risarcimenti economici da erogare ai negozianti che hanno avuto un danno economico dai cantieri più lunghi del previsto ma anche per certe modalità di gestione degli stessi, talvolta poco sensibili al contesto urbano.

Quanto sopra non tanto per criticare l’opera, ma per dire che i costi ufficiali finali, dovrebbero essere completi di tutte quelle voci che invece sono declinate sotto altre discipline, con un ritorno politico non indifferente, soprattutto bisognerebbe dire al cittadino la verità, solo per renderlo  maggiormente cosciente di quanto sia difficile e costoso fare una metropolitana a Milano, in modo che esso possa valutare meglio altre opportunità nella presentazione dei piani di sviluppo dei trasporti pubblici.

Al quadro economico di spesa rilevante e ai vari stop tecnici che si concretizzano nell'allungamento dei tempi di realizzazione e nel maggior disagio per i cittadini, va aggiunta la recente crisi economica, ritenuta molto seria di Astaldi ( in allegato ). Questo ovviamente non ci fa piacere, tuttavia è un dato di fatto che essa sia legata a doppio filo con il Comune in tema " metropolitane ". Ci auguriamo che ciò non ricada fatalmente sulla M4 e che non generi un effetto domino anche tecnico sui tempi di ultimazione della M4, essendo compartecipata.

Gianluca Gennai

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