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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 15-11-2018 alle 18:26

Gentile Assessore Granelli;

intanto ringrazio per questa bella notizia che rimette al centro i trasporti pubblici.

Se per PUMS intende il documento del 2012/2013 possiamo anche essere soddisfatti di questa scelta che deve essere consolidata tramite la pubblicazione di un documento " rinnovato " dove noi cittadini potremo valutarne la bontà e i contenuti delle eventuali variazioni se ce ne sono.

Mi auguro che il PUMS preveda il potenziamento del passante fino ad avere quel ruolo che gli spetta, ovvero di una rete metropolitana integrata con il sistema ferroviario tout court ( compresa stazione Centrale ), un extra rispetto alla circle line facente parte del progetto " scali ferroviari " che dovrebbe andare in parallelo al piano di sviluppo dei trasporti cittadini.

Un altro punto da verificare è il prolungamento di M5 oltre Bettola fino a servire Monza con una vera e propria linea integrata con Milano ( non prevista nel PUMS, tranne che per il prolungamento a Bettola, dove trovava in grande parcheggio d’interscambio ).

Monza non soffre più quella sorta d’isolamento denunciato nel PUMS, in quanto connessa con Milano tramite vari treni "S" di Trenord/FS,  treni regionali  fino a collegamenti tramite eurocity sull’asse Bergamo, una somma di linee che portano Monza ad avere una frequenza altissima a intervalli di 25 minuti con Milano, con Forlanini a 30 minuti e stazione Centrale ogni 20 minuti, in pratica meglio di una periferia milanese.

Direi che l’aspetto della qualità del servizio considerato scadente e quindi mancante rispetto al bisogno, non giustifica la costruzione di una vera e propria metropolitana cittadina al netto di altre priorità di Milano e soprattutto non regge l’aspetto dell’inquinamento da ridurre partendo da intercettare le auto in arrivo dalla Brianza, utilizzato come giustificativo, quando potrebbero bastare maggiori spazi di parcheggio per accedere con relativo ristoro alla stazione di Monza. Se proprio la si deve fare nel rispetto dell’area metropolitana, che la si faccia dopo aver ottemperato a quanto promesso nel PUMS.

Benissimo le piste ciclabili, al netto di una vera rete ciclabile e non di modesti interventi di sezionamento dei marciapiedi.

L’idea di area protetta a basso impatto automobilistico estesa in area B, mitigata con gli incentivi per l’acquisto di una nuova auto anche per i privati dotati di euro 3, se pur lodevole non tiene conto dei veri coefficienti di povertà resi pubblici recentemente, che mettono in risalto i divari socio/economici tra centro e periferie, gravemente in aumento. Questo per dire che, nonostante gli incentivi, difficilmente le famiglie in disagio riusciranno a cambiare l’auto innescando un aumento della frustrazione e del disagio sociale ( tutti abbiamo visto il rapporto del gap tra poveri e non poveri, che parla di 150E per i primi e 750E per i secondi, pro capite, rispetto alle cure mediche ). A questo si aggiunge l’aumento del biglietto dei trasporti anche se con ristoro tramite abbonamenti ecc. In apparenza un vera contraddizione.

Sulle linee metropolitane previste per la Milano 2030, dove sono i progetti delle Linea 6 prevista nel PUMS ? Ecco un buon motivo per concentrarsi su questo, e rimandare la metro 5 monzese.

Sulle linee guida per l’abbattimento del PM10, auspico un maggiore approfondimento delle informazioni scritte su certe riviste scientifiche spesso con studi portati avanti grazie alle lobby dell’eco-sostenibilità,  un vero business. Si tende a promuovere gli strani concetti fisici che derubricano il PM10 emesso dalle tantissime caldaie ancora funzionanti a gasolio anche a Milano, a qualcosa di diverso del PM 10 delle auto a gasolio, fino a portare il PM2,5 come unico responsabile del declino della salute nelle città. Un conto è un intervento massiccio sulle tantissime caserme/ghetto di Aler e di MM verso un risanamento tout court, dove il Comune può dire la sua, un altro è spostare l’attenzione sulle auto per eclissare le responsabilità, dando al solo cittadino il compito di non inquinare attraverso l’uso forzato dei mezzi pubblici anche quando non ci sono o sono estremamente penalizzanti.

Per ultimo citerei i trasporti di superficie, molto presenti nel PUMS, dei quali si attendono le note evoluzioni tecnologiche ( velocità con sistema semaforico integrato, rifacimento di notevoli tratte anche in corsia preferenziale, ecc. ). Direi anche gli autobus detti ECO, circolanti a batterie o a gas metano, dovrebbero sostituire gli autobus a gasolio. Su questo credo sia meglio pensare a un aumento delle linee dei tram, sicuramente ecologici.

La visione d’insieme del PUMS, ritrae una città completamente coperta dal trasporto pubblico, vedremo se sarà attuato come la cittadinanza si aspetta, partendo da rispettare un documento pubblico approvato e pubblicizzato, posto come vessillo di una ritrovata laicità politica che invero non la si percepisce.

A proposito dei coefficienti d'iquinamento, invito a dare una lettura agli allegati di un post pubblicato qui, su partecipaMi, dal titolo: FROM BROWN TO GREEN del Sig. Ghitti che ringrazio.

Per ogni eventuale approfondimento, aprite i tanti allegati pubblicati all’interno di questa discussione.

Gianluca Gennai.

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