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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 23-12-2018 alle 16:41

M5 METRO MONZA - IL RESTO PUO' ATTENDERE

A seguito della manovra di governo nella quale è stato inserito il finanziamento, la M5 milanese fino all'ospedale San Gerardo a Monza, comprese tutte le 7 stazioni previste in profondità ( si parla di un primo finanziamento di 900ML ma di un costo stimato di 1,2 Miliardi che certamente aumenterà ), si farà con gaudio trasversale e con il Bassini reinserito tra le fermate ( almeno questo ).
L'infrastruttura coglie il momento di convergenza politica ma anche di tendenza sociale, data la campagna antismog, confezionata ad hoc per questa grande opera molto favorita dalla giunta Sala ma anche dall'opione pubblica come al solito soporizzata dai social.
I lavori richiederanno molti anni e gli ovvi disagi ben compensati dal sogno che si realizza per i tanti che su questa retta ci speravano e che non può che essere accolta positivamente da tutti se non altro per il lavoro che verrà rilanciato in un settore non certo brillante se si parla dell'area geografica brianzola.
Tuttavia rilancio il tema delle priorità milanesi, più volte scritte nei documenti definibili importanti per un piano di governo del territorio, ivi compresa l'aerea metropolitana ( tutta ) che non può essere esclusa da un programma dei trasporti di massa.
Se si pensa alla motivazione di quest'opera che definirei epocale per il territorio, non si può fare a meno di notare quello che prevedevano i documenti programmatici come il P.U.M.S e il PGT per la Milano del 2050 ( quindi la città metropolitana espressa a pieno regime o quasi ).
Alla luce delle nuove limitazioni e di quanto previsto sul piano dell'abbattimento dell'inquinamento, preso a pretesto per tagliare le auto in città tout court, in piena golden memory fanciullesca fatta di fate e di elfi buoni che svolazzano su corsi d'acqua putridi ma belli, direi che anche quest'opera non si potrebbe definire essenziale o prioritaria come invece oggi la si presenta.
Se prendiamo le recenti decisioni prese dalla giunta Sala, si notano una serie di provvedimenti che gravano sui cittadini meno agiati e prevalentemente residenti in periferia come per esempio area B, in fascia secondaria ove erano previste le nuove linee metropolitane M6, M7, M8, pienamente citate e direi programmate fino al 2014 e che oggi sono completamente sparite da qualsiasi piano di sviluppo del trasporto di massa. Ad esse si aggiungono le linee M9, M10, M11, M12 a completamento di un programma di sviluppo capillare e circolare del trasporto pubblico in città volta verso le pari opportunità i materia di servizi al cittadino ( non dimentichiamo i sermoni del dott. Sala in tema periferie).
Se da una parte si chiude ai veicoli più vecchi e inquinanti, dall'altra non si fa niente di concreto per quei cittadini già molto penalizzati, sui quali grava un forte ritardo sulla manutenzione delle strade per lo più disastrate e pericolose, l'aumento del biglietto dei mezzi pubblici oltre a una serie di provvedimenti tampone davvero asfissianti come il prolungamento di tratte su gomma, certo ben accette in un ottica del meglio che niente, direi però più vicine a un concetto di trasporto bestiame nelle ore di punta.
A questo va aggiunta la cosi detta " circle line " oggi futuribile ma che probabilmente verrà realizzata come previsto, cioè mutilata e mancante del concetto di " circle " in quanto non completa, assente nella semircirconferenza da sudovest e nordovest, oggi tratteggiata in tutte le immagini divulgate in città ( come dire, prima a poi si farà ).
La risultante è che la città resta senza una circolarità dei trasporti veloci ed ecologici, appesantita ancora di più nelle periferie per mancanza di visione d'insieme e per quel concetto tutto bocconiano del profitto costi quel che costi ai danni del malcapitato human urban che ogni giorno toglie alla propria vita almeno 4 ore per spostarsi da un quartiere periferico all'altro.
Pochi giorni fa ho tentanto un viaggio da stazione Certosa al Giambellino, sia su gomma che su rotaia, dove i tempi di spostamento al netto, sono dichiarati da ATM in circa 70 minuti ma che di fatto, si estendono a quasi 2 ore, senza contare il disagio di fare questo spostamento in autobus, in certi punti davvero inquetante e mai da seduto.
Ma c'è M5, fino a poco tempo fa mai posta come prioritaria, presente nei documenti solo come prolungamento fino al Bassini ma che oggi fa muovere grossi capitali a favore del profitto privato, discutibile come opera di prolungamento sotto Monza, discutibile come soluzione all'inquinamento sia nella città monzese che milanese, discutibile anche sul piano dei numeri non certi ne attendibili e puramente teorici, discutibile come scelta al posto di  una metro di superficie o parzialmente in superficie soprattutto in funzione dei costi e delle necessità di uan cittadina come Monza, visti anche i risultati delle metro leggera di Brescia, quest'anno al primo posto tra le città più inquinate ( scripta veritas ).
Milano è in ritardo su tutte quelle opere social, a favore del cittadino da marciapiede, e parlo dei semafori programmati sui tram ( verde all'arrivo ), delle corsie preferenziali dove mancano per gli autobus, dell'ammodernamento delle linee tramviarie e delle regole in modo da aumetare la velocità di spostamento, ecc.
A mio avviso questi soldi andavano chiesti per queste opere che dovevano essere messe in programma prima della metropolitana di Monza, soprattutto per cercare davvero di ridurre l'inquimento su Milano senza troppa ricaduta sulla solita gente che certo non si è mai tirata indietro in funzione dei propri doveri e che oggi, nonostante tutto è silente e inerme, come paralizzata davanti alle ingiustizie ripetute e strategiche, a favore dei pochi, ivi compresa la strategia sempre più incentrata sulla sodomizzazione cerebrale delle masse a suon di illusorie immagini social e sensazioni di essere al centro del mondo.

Gianluca Gennai.

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