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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 09-03-2019 alle 10:34

All'ombra della Madonnina spesso sostano in molti, assolti a rimirare la bellezza del Duomo e dei palazzi che cingono la piazza, più volte trasformata nei secoli.

E' indubbiamente il cuore di Milano, il centro assoluto, non solo fisico ma anche identitario per tutti i milanesi, qui si attua " la livella " del grande Totò, nessuna distinzione di ceto sociale, di professione, di quartiere, Marie nascenti dispensa a tutti, momenti di serenità.

Quest'anno non si è fatta la sfilata di carnevale, unico momento di ricongiungimento di una Milano sempre più asfittica sul piano civico, stizzita dai continui assalti alla quete dei vicoli centrici, in attesa di tornare agli antichi portoni dei bastioni, chi dentro chi fuori ( punto ).

Su questo dovrebbero vegliare i Consigli di Zona, i famosi vecchi Municipi che di fatto non lo sono, se non in rare occasioni dove si deve decidere dove è meglio far fare la pipì ai nostri amici a quattro zampe, salvo qualche eccentrico milanese che porta a spasso o si fa portare a spasso, da papere o galline.

Di certo c'è che quello che si dovrebbe fare non lo si fa, nonostante i tanti sforzi nel cercare una soluzione allo smog derivante dai mezzi su gomma, eppure ci si pone come la prima città europea in fatto di superfici urbane e periurbane con limiti veicolari ( un altro probabile totem di qualche rampante politico di turno che riversa sulla povera gente la propria ambizione, proclamando la famosa frase: "per il bene del popolo" ).

Resta un varco incredibilmente ancora aperto in versione in/out: via Stephenson della Vecchia Musocco, nonostante gli appelli dei cittadini, il de facto é sotto gli occhi di tutti, un'intera zona più volte attenzionata per via dei terreni e dei progetti poi arenati se non inquisiti, oggi come ieri, lasciato com'era. Via Stephenson resta quel vicolo urbano cosiderato uno svincolo dell'autostrada nonostante sia in piena zona abitata, nonostante le promesse di sperimentazione di sensi unici, nonostante il deteriramento dei marciapiedi, nononstante gli incidenti, nonostante il varco sotterraneo di via Eritrea/Castellammare, oggi praticamente sotto utilizzato, ma che contribuirebbe notevolmente all riduzione dello smog in questa strada stretta e chiusa da case e muri, rendendola una via di trincea, quasi un tunnel in cui però, ci abitano delle persone e ci camminano i pochi sventurati ospiti delle strutture alberghiere poco distanti (ovvi i twitter e le recenzioni negative sulla zona, in diverse lingue, che non giovano all'immagine di Milano).

Su tutto le deroga comunale, che qui trova pieno compimento e che mette in risalto la distanza che ancora rimane tale e quale, tra centro e periferia. Certo, a oguno il suo ruolo, c'è chi deve vivere pensando e chi deve spalare m.... e la cosa peggiore è che in molti godono in modo tafazziano di questa condizione percepita come doverosa, probabilmente in preda alla sindrome di Stoccolma.

Gianluca Gennai.

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