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Inviato da avatar Alex Pojer il 15-03-2019 alle 01:12

Area B e le alternative, ovvero, come a volte si possa complicare la Banalità

Il 25 febbraio scorso è entrata in funzione Area B, che è una versione più estesa di Area C (riguarda il 75% del territorio comunale), in cui, a differenza di quest'ultima, non si paga alcun pedaggio, ma serve solo a filtrare, e quindi multare, i veicoli a più alte emissioni di alcuni tipi inquinanti (PM10, NOx, ecc.) e di alcune categorie di persone (privati, commercianti, servizi sociali, residenti, ecc.).

Non mi soffermerò sui dettagli di chi può entrare o no in Area B (quello potete trovarlo sul sito del Comune, con tutte le fasi dei progressivi divieti di circolazione) e non mi soffermerò neppure sulle deroghe al divieto.

 

Obiettivi di Area B

L'apparente obiettivo di questa nuova area a circolazione limitata è di ridurre l'inquinamento atmosferico della città al top mondiale di morti premature a causa dell'inquinamento (dati: International Council on Clean Transportation -ICCT-).

Fin qui nulla da ridire. Anzi. È doveroso da parte dell'amministrazione comunale tenere in considerazione la salute dei propri cittadini, tanto più che si tratta anche di una ragione prettamente economica e se "ce lo chiede l'Europa", non farlo ci potrebbe costare caro, con l'apertura di una procedura di infrazione e relativa multa europea.

 

Quando nasce e cos'è Area B

Ebbene, proprio per le ragioni di cui sopra, se torniamo indietro di un paio di anni, dopo pochi mesi dall'insediamento la neo amministrazione comunale elabora questo nuovo sistema per tener fuori dalla città alcune classi di veicoli: 185 varchi di ingresso da posizionare entro ottobre 2020 che definiscono una ZTL di 128 Kmq. La più grande d'Italia. Tenete conto che AreaC ha "solo" 43 varchi e "protegge" un'area di appena 8 Kmq.

 

Quanto costa Area B

Dato che per questo nuovo progetto il costo totale è di quasi 13 milioni di euro (risposta dell'assessore per l'ambiente M. Granelli ad un'interrogazione in consiglio comunale), detraendo alcuni costi per risorse umane, call center, ecc. ne risulta un costo di installazione per ogni varco di circa 60 mila euro.

Badate bene che il sistema non prevede pagamento di accesso, quindi gli unici soldi incassati ad ammortamento della struttura saranno quelli delle multe per aver acceduto all'area con un veicolo vietato. Se la multa sarà di 80 euro, ne serviranno circa 160 mila per coprire i costi di installazione e, dato che i costi di manutenzione saranno di circa 2 milioni l'anno (almeno ufficialmente), si dovranno fare almeno altre 25 mila contravvenzioni all'anno per coprire le spese correnti.

 

Svantaggi di Area B

Tutto ciò sarebbe ben giustificato se si trattasse di garantire la salute dei cittadini, ma ci sono svantaggi in questa strategia?

Ad esempio:

- chi entra prima delle 7.30, poi può uscire a qualunque ora senza alcun problema

- i residenti che si spostano solo internamente ad un'area così ampia possono non attraversare mai un varco di accesso

 

La politica dei parcheggi è anche politica ambientale

Che alternativa si aveva all'uso del costoso sistema dei varchi? Una responsabile gestione dei parcheggi.

Infatti, tutti i veicoli che entrano a Milano (e sono 500 o 600 mila per ogni giorno lavorativo) devono posteggiare ed entrano tanti più veicoli quanto più parcheggio c'è a buon mercato. È evidente che grandi disponibilità di parcheggi gratuiti attirano più veicoli. Tutto ciò si deve unire alla grande tolleranza della polizia locale che chiude un occhio (e a volte entrambi) su come e dove i cittadini parcheggiano.

Se invece i parcheggi non fossero gratuiti, ma ci fossero solo strisce blu e gialle (e questo si può fare nelle ZTL), chi dovesse entrare per lavoro ci penserebbe due volte prima di entrare in auto (molto comoda, ma a quel punto anche molto più costosa), dovendo pagare la sosta per l'intera giornata. Questo avrebbe un forte impatto dissuasivo.

La sosta regolamentata con strisce gialle e blu avrebbe impatto anche sul traffico veicolare interno, perchè i residenti avrebbero diritto alla sosta gratuita solo in corrispondenza alla propria abitazione.

La politica dei parcheggi riequilibrerebbe anche la situazione che molti residenti stanno vivendo nelle zone periferiche, in prossimità delle stazioni della metropolitana, trasformate in grandi parcheggi di interscambio da chi arriva in ufficio coi mezzi dopo aver lasciato l'auto in periferia per non pagare costosi parcheggi nelle zone centrali della città.

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