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Inviato da avatar Roberto Re il 06-04-2019 alle 10:33

Aggiornamento postato oggi (06/04/2019) dal figlio, Ing Roberto Dadda sul gruppo Facebook : Ricordiamo Luigi DADDA e il suo CRC 102A

"4 apr 2019, 16:17 (2 giorni fa)
a roberto(at)dadda.it

Egregio Dott. Dadda,

innanzitutto ci scusiamo per il ritardo di questa nostra risposta, dovuto al fatto che è attualmente in corso, presso il Comune di Milano, la definizione di una nuova procedura volta ad individuare indirizzi e criteri per la valutazione di richieste come quella che Lei ci ha gentilmente inviato.

La informiamo, pertanto, che terremo in evidenza la Sua richiesta e che sarà nostra cura sottoporla all'Organo competente non appena terminato l'iter di cui sopra.

Nel ringraziarLa per aver scritto al Sindaco Sala, porgiamo i più cordiali saluti.

xPostaElettronica_MarchioComuneMilano (1)

Unità di Coordinamento Funzioni del Sindaco

Gabinetto del Sindaco"

 

P.S.

Amari i commenti di accompagnamento :-(

 

In risposta all'e-mail di Roberto Dadda:

Da: roberto dadda <roberto(at)dadda.it>
Date: ven 15 feb 2019 alle ore 12:55
Subject: Luigi Dadda e il suo calcolatore
To: <sindaco.sala@comune.milano.it>

Signor Sindaco buongiorno,

mi chiamo Roberto DADDA e mio padre, Luigi Dadda, professore e rettore al Politecnico di Milano e per un certo periodo assessore nel nostro comune, è mancato nel 2012.

Nei primi anni 50, grazie al piano Marshall, il Politecnico do Milano ottenne una ingente cifra per comperare un calcolatore elettronico, una macchina fino ad allora inesistente in tutta Europa.

Mio padre passò un lungo periodo a San Diego per costruire la macchina nel laboratorio del fornitore in quanto una volta installata non ci sarebbe stata nessuna assistenza vista la distanza.

Nel contempo una università californiana offrì una cattedra a mio padre, ma lui rinunciò e nel 1954 installò nel sottoscala di un'aula di Piazza Leonardo quello che era il primo e unico calcolatore elettronico nell'Europa continentale, secondo solo a una macchina avviata pochi mesi prima nel Regno Unito.

Oggi solo nel suo ufficio e addosso a lei di calcolatori elettronici ce ne sono decine, allora c'era solo quello.

Io credo sia una cosa in qualche modo analoga alla centrale elettrica di Santa Redegonda che, seconda solo a quella di Hudson river a Manhattan, produceva energia elettrica e illuminava via Manzoni e successivamente la Scala in occasione della prima de La gioconda. Anche allora l'iniziativa fu del Poli e la vita della nostra università e della città si sono intrecciate nella storia. Una lapide di fianco a La rinascente, fatta mettere da mio padre allora assessore alla cultura, ricorda la cosa.

Alla sua morte mi sarebbe parso giusto che la città in qualche modo lo ricordasse ed ho proposto la cosa aprendo anche una pagina Facebook https://www.facebook.com/groups/716105631794703/ .

Molti miei amici e sui allievi considerarono la cosa degna di attenzione, scrissi al suo predecessore che mi rispose che avrebbe interessato gli uffici competenti, ho contattato altre persone, tutte interessate, ma poi niente è successo.

Intendiamoci non pensavo a nulla di grande, una targa magari vicino a un albero della piazza che mio padre per 65 anni ha attraversato per andare al politecnico.

L'anno scorso la più grande associazione mondiale di ingegneria elettrotecnica ed elettronica, la IEEE ha conferito a mio padre, per le cose che ho illustrato e per la scuola di elettronica che ha fondato al Polimi, un premio che in quel mondo è qualche cosa di simile a un Nobel, prima di lui gli unici italiani premiati sono stati Alessandro Volta, Guglielmo Marconi e Enrico Fermi.

Stavo per chiudere la pagina e mettere una pietra sopra tutto questo, ma mi è venuta l'idea di scriverle queste due righe.

A presto e grazie
Roberto Dadda

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