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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 28-04-2019 alle 18:16

Quando si parla della M6, oggi di grande attualità data l'evoluzione di MIND ma anche dell'ospedale Sacco, unico nosocomio disconnesso dal circuito del trasporto veloce del Comune di Milano e per questo penalizzato ( basti pensare alla scelta di spostare la cittadella della salute a Sesto San Giovanni ).

Oggi la linea metropolitana M6 resta a mio parere, essenziale per lo sviluppo di Milano Nord ma anche per ridurre le percorrenze in auto da periferia a periferia, in virtù di una possibile riduzione degli scarichi inquinanti. La zona nord ha, in corso d'opera, un progetto di trasformazione anche dal punto di vista del settore "turismo", argomento fortemente promosso dalla giunta Sala, basti vedere la zona Stephenson, dove sono stati realizzati dei grandi alberghi peraltro di grande innovazione architettonica ma lontani dal centro e disagiati rispetto al trasporto pubblico che li connetta adeguatamente con i luoghi d'interesse turistico e affaristico.

Se poi si pensa alla vicinanza con Rho-Pero e con Mind, ma anche al fatto che non c'è un collegamento pubblico adeguato, ma  mi viene da pensare all'innovazione possibile come una connessione aerea, passante sopra la tangenziale, una cabinovia tra Stephenson e Mind .

Un esempio poco comprensibile di come si possa invertire un processo di trasformazione già avviato che di fatto, in questa zona di periferia si è bloccato, anche a seguito dello spostamento d'interessi economici su Cascina Merlata, dove sicuramente c'erano maggiori aspetti favorevoli all'investimento di una società come Euro Milano, molto brava nei processi d riconversione di terreni recuperati da ex aree depresse per questo meno costosi.

Tutto era pronto a partire dal celeberrimo " scripta manent " nel P.U.M.S dell'epoque, ma come si sa, lo scritto di pugno vale al momento e le strette di mano non si usano più..  

Era il 2009, Varesenews scriveva:

MILANO

520 milioni di euro per la cittadella della salute all’avanguardia

La Regione Lombardia metterà 228 milioni di euro per realizzare il sistema di assistenza, ricerca e formazione di altissimo valore. Sorgerà a nord ovest del capoluogo

Regione Lombardia scende in campo con un impegno straordinario di risorse proprie (oltre 228 milioni) e di regia complessiva per la realizzazione della Cittadella della salute, della ricerca e della didattica, destinata a riunire, nell’area dell’attuale Ospedale Sacco nella zona Nord-Ovest di Milano (e in parte di Novate Milanese), il Sacco stesso e le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto dei Tumori e a creare quindi un nuovo avanzatissimo polo sanitario in Lombardia.
«Questo sforzo straordinario – ha spiegato il presidente della Regione, Roberto Formigoni – si è reso necessario dopo che il piano finanziario, che comprendeva 400 milioni di investimento da parte dell’Inail, è stato vanificato da una recente disposizione nazionale (DL 93/2008) che vieta agli enti previdenziali di effettuare investimenti diretti».
Il nuovo complesso occuperà 220.000 metri quadrati di superficie per le funzioni di ricerca, di cura, per le strutture di ospitalità e per i servizi; altri 70.000 metri quadrati di superficie saranno dedicati a parcheggi, impianti tecnologici e all’asilo nido aziendale. I lavori partiranno entro il 2011, la conclusione è prevista entro il 2015.
I posti letto totali saranno 1.405 (Besta 250, Tumori 505, Sacco 650), quasi un centinaio in più degli attuali (che sono: Besta 223, Tumori 482, Sacco 604). Gli organici dei tre istituti saranno mantenuti ai livelli attuali.

Il costo complessivo del progetto è stimato in 520 milioni (15 per l’acquisto delle aree, 385 per la Cittadella vera e propria, 20,8 per le infrastrutture viarie, 100 per arredi e apparecchiature). Regione Lombardia – che ha la regia del progetto e che agirà anche da stazione appaltante – si impegna a
finanziare l’opera con 228,7 milioni, 40 milioni sono a carico dello Stato, i rimanenti a carico del concessionario o provenienti da fondazioni.
Da parte sua la Regione Lombardia si è impegnata direttamente anche sul fronte delle infrastrutture di collegamento, prevedendo oltre 20 milioni di euro per gli interventi necessari sulle tangenziali ovest e sud, oltre che alla viabilità interna alla Cittadella.

«I tre Istituti, già oggi all’avanguardia nel campo dell’infettivologia, dell’oncologia e delle neuroscienze – ha spiegato Bresciani – potranno trarre ulteriore impulso dalla possibilità di svolgere la loro attività in modo armonizzato, ottimizzando strumenti e risorse, pur mantenendo nel contempo ciascuno le proprie peculiarità. I benefici derivanti dal nuovo insediamento riguarderanno infatti economie di scala, ottimizzazione dell’uso delle alte tecnologie biomediche, utilizzo integrato delle piattaforme tecnologiche, gestione condivisa della logistica, strutture di risposta (almeno parziale) al bisogno di residenzialità di ricercatori, studenti e familiari dei pazienti e in definitiva miglioramento dell’offerta sanitaria, nell’ambito della nostra programmazione".

L’area sulla quale sorgerà la Cittadella della salute è anche dotata di una buona accessibilità stradale e autostradale, ferroviaria (compresa l’alta velocità) e metropolitana, facilmente raggiungibile anche dagli aeroporti di Malpensa e di Linate.

Tutto fa pensare che una giunta comunale dovrebbe agire tramite priorità e questo caso è una priorità in quanto zona pienamente operativa ma anche fortemente penalizzata.

Gianluca Gennai

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